"Tyger! Tyger! Burning bright In the forests of the night: What immortal hand or eye Could frame thy fearful symmetry?" Mi sono portato dietro questi versi di William Blake per anni. Intendo fisicamente: li avevo scritta sulla prima pagina di un quadernino a quadretti. Ci disegnavo sopra le ossa, la colonna vertebrale, soprattutto. La disegnavo e ci meditavo su, cercavo la corrispondenza tra quei disegnini e le mie ossa, una qualche sensazione fisica, la conferma della possibilità di vedere il corpo dal di dentro. e più mi "conoscevo" e più pensavo che la simmetria del corpo umano è veramente "spaventevole". La forma delle ossa mette a nudo le segrete corrispondenze tra gli arti, il bacino, il cranio, come se il nostro corpo fosse un anagramma visivo opera di uno scultore surrealista. L'analogia della forma dell'osso SFENOIDE e del BACINO, ad esempio, mi sembrava nascondesse un messaggio di un qualche dio burlone o di...
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