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Visualizzazione dei post con l'etichetta Tantrismo

LA GRAZIA DELLA DEA E IL VELENO DELLA MORTALITÀ

" Non c'è più giorno per me, né notte. Ho ridato il sonno a Colei cui apparteneva. Ho mandato il sonno a dormire per sempre. Amo la Tua oscura bellezza il battito del Tuo cuore, i capelli arruffati, Ti amo e ti venero "                  (Ramprasad Sen) Il sorriso della Dea è la GRAZIA, l'energia sottile che muta la percezione. Ciò che vedi lo vedi con gli occhi della Dea.  Ascolti con le Sue orecchie.  Senti con la sua pelle. Il tuo corpo cambia, e così lo spazio. Ogni gesto si fa danza. Pare più morbido il corpo, fluido. Come acqua che scorre. Ogni gesto, ogni  āsana   sono preghiere dedicate alla Dea. La dimensione del Tantra è tattile.  Una carezza interiore, un fremito sotto-pelle. Abhinavagupta parla di effervescenza, la sensazione che milioni di bollicine di champagne tentino di uscire dai pori della pelle. Sensazione  tattile, ma dal tatto, dall'aria, Il sorri...

IL CANTO DI AMORE

Tratto da "TANTRA LA VIA DEL SESSO", Edizioni Aldenia, parte III, cap. I. Dipinto di Laura Nalin “Il fuoco è il Cielo.  Il sole è la legna che arde e i suoi raggi sono fumo.   La fiamma è il giorno, le braci sono la luna e le scintille stelle.   E’ in questo fuoco che gli dei sacrificano la fede.[.......]   Il fuoco è la Donna. Il pene è la legna che arde e il desiderio che stordisce è fumo.   La fiamma è la Sua vagina, l’unione è la brace e l’orgasmo la scintilla che ravviva.   E’ in questo fuoco che gli dei sacrificano lo sperma.  E’ da questa offerta che sorge la vita.”   (Chāndogya Upaniṣad V, 4 - 8) Le varie fasi del Rito sono descritte in un testo vedico, il “Canto d’Amore” della Chāndogya Upaniṣad (XIII Khanda  che sta più o meno per “ XIII CAPITOLO”).  A dir la verità l’ho chiamato io, Canto d’Amore, in sanscrito è Sāman Vāmadevya. Sāman significa “ melodia”, “abbondanza”, “felicità”, “tranquillità”. ...