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PRĀṆĀYĀMA

 


PRĀṆĀYĀMA

 

Il terzo passo dello ṢaḍaṅgayogaPrāṇāyāma - è il controllo dei soffi vitali intesi come veicolo della mente, e il suo scopo è quello di interrompere la circolazione delle energie nei due canali laterali (Rasanā a destra e Lalanā a sinistra) per immetterle nel canale di centro (Avadhūtī). Occorre tener conto del fatto che con la parola Prāa si indicano sia l’energia vitale in generale, sia l’insieme dei soffi vitali o Vāyu, sia uno specifico soffio vitale.

Si legge ad esempio nel versetto 95 del Vivekacūāmai, un trattato medioevale attribuito a Ādi Śaṅkarācārya:

Lo stesso prāṇa diviene prāṇa, apāna Vyāna, udāna, samāna in accordo alle loro funzioni [o secondo le modificazioni che subisce] come [avviene per] l'oro, per l'acqua. [1]

 

Con la parola prāa – unita ad ahar (अहर्), che significa giorno - si indica anche la circolazione dei soffi vitali “diurna” - una circolazione in teoria controllabile volontariamente allo stato di veglia -  contrapposta alla circolazione “notturna” - non controllabile - che viene definita genericamente definita apāna.

Il termine apāna a sua volta viene utilizzato sia per indicare una particolare energia responsabile della evacuazione di feci ed urina, sia per indicare tutti i soffi vitali che si dirigono verso il basso.

Nei versetti 1.33-34 di un altro testo medievale, la Goraka Sahitā, vengono descritti i cinque soffi, principali e viene attribuita a ciascuno di essi una precisa sede nel corpo:

Prāa si trova sempre nel cuore, āpana nel guda-maṇḍala, samāna nel nābhi-deśa e udāna è nel kaṇṭha-madhyaga, o centro della gola.

Vyāna pervade i corpi, śarīreu. Prāa e gli altri sono conosciuti come i cinque vāyu principali. Nāga e gli altri sono i cinque vāyu [minori].

 

I cinque vāyu principali sono collegati a cinque Cakra o, meglio, a cinque dei sei marma principali[2]:

-          Prāa dimora nella zona del cakra del cuore;

-          Āpana dimora nella zona dell’ano (gudamaṇḍala);

-          Samāna dimora nella zona del cakra dell’ombelico (nābhideśa);

-          Udāna dimora nella zona del cakra della gola (kaṇṭhamadhyaga);

-          Vyāna pervade “tutti i corpi” ed è collegato al cakra dei genitali.

Ogni soffio vitale è collegato ad uno dei cinque elementi, ad una delle cinque percezioni e ad una delle cinque azioni fondamentali, e viene visualiz-zato come un fluido con determinato colore ed una determinata direzione, nello specifico:

Prāa è il “vento” collegato simbolicamente all’elemento Aria, al tatto ed all’azione fondamentale dell’afferrare. Viene visualizzato come un fluido di colore blu zaffiro essenzialmente diretto verso l'interno. Per lo Āyurveda  è l’Upadoa di vāta da cui dipendono percezioni e movimenti di ogni tipo, l’attività respiratoria, la deglutizione del cibo, la conversione del respiro in forza vitale, lo sputo e lo starnuto.

Apāna è il Vento collegato all’elemento Terra, all’odorato ed all’azione fondamentale dell’evacuare. Viene visualizzato come un fluido scuro (color "nuvola del tramonto") e il suo movimento è discendente. Per lo Āyurveda è l’Upadoa di vāta che ha la funzione di eliminare le scorie. Apāna inoltre ha la funzione di mantenere il feto in posizione durante il parto ed è (insieme a Vyāna) responsabile della funzione sessuale (eiaculazione dello sperma e dei fluidi genitali femminili) e delle mestruazioni.

Udāna è il vento collegato all’elemento Spazio, all’udito e all’azione fondamentale del parlare (espressione). Viene visualizzato come un fluido color del fuoco e il suo movimento è ascendente. Per lo Āyurveda è l’Upadoa di Vāta che controlla il processo della parola e della voce e il movimento verso l'alto del respiro; Udāna responsabile della forza, dell'entusiasmo e della volontà di lavorare;

Samāna è il vento collegato all’elemento Fuoco, alla vista e all’azione fondamentale del muoversi. Viene visualizzato come un fluido color bianco latte e la sua azione è quella propria del “solvi et coagula”. Per lo Āyurveda  è l’Upadoa di Vāta responsabile della secrezione dei succhi gastrici della digestione, della assimilazione, e del controllo dei canali detti svedavaha-srota, jalavaha-srota e doavaha-srota.

Vyāna è collegato all’elemento Acqua, al gusto e all’azione fondamentale dell’espandere. Viene visualizzato come un fluido color argento ed è onnipervadente; per lo Āyurveda  è l’Upadoa di Vāta responsabile della sudorazione, del ritmo cardiaco, del battito delle palpebre e dello sbadiglio; Vyāna regola la circolazione periferica, la dilatazione e la costrizione dei vasi sanguigni, trasporta i succhi nutrienti e il sangue in tutto il corpo, e concorre, inoltre all'eliminazione delle scorie e all’emissione dello sperma.



[1] In sanscrito:

prāṇāpānavyānodānasamāna bhavatyasau prāṇaḥ

svameva vṛttibhedāvikṛtibhedātsuvarṇasalilādivat

Il testo integrale è scaricabile a questo link: https://estudantedavedanta.net/VivekaChudamani-of-Sri-Shankaracharya.pdf

[2] Guda marma, il “centro vitale” dell’ano; Basti marma, il “centro vitale” della vescica; Nābhi marma, il “centro vitale” dell’ombelico; Hdaya marma, il “centro vitale” del cuore; Kaṇṭha marma, il “centro vitale” della gola/laringe; Mūrdhā marma o Śira (“testa”, “cervello”) il centro vitale della testa.


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