Che Maria Maddalena sia la "Sposa di Cristo", come diceva Dan Brown, la "discepola più amata dal Signore", come dice l'attiuale chiesa cattolica, o la "Mater Mundi", come dicevano gli gnostici, nell'arte viene sempre raffugurata come una giovane donna dai capelli rossi, per lo più nuda e in atteggiamento provocante.
In un'opera attribuita a Leonardo e relativamente poco conosciuta in Italia, la Santa vestita di rosso, viene rappresentata nell'atto, forse, di rivestirsi dopo un intercorso amoroso; Maddalena mostra generosamente il seno, ha il pube appena velato e si volge, con uno sguardo pieno d'amore, alla propria sinistra ("verso il suo sposo Gesù", direbbe sicuramente Dan Brown).
La "Maddalena dal vestito rosso" può sembrare osè, ma rispetto ad altre rappresentatazioni è addirittura casta; quella di Hayez, ad esempio è completamente nuda, con i peli del pube neri in bella mostra, ed ha in mano un crocifisso la forma e la posizione del quale imbarazzano i critici d'arte da quasi due secoli.
Si tratta appunto di un mito: la presunta storia d'amore tra Maddalena e Gesù, così come, in genere, i fatti narrati dai vangeli non trovano conferme in nessun documento che non siano le leggende popolari o i vangeli stessi;
I vangeli tra l'altro, prendendo in esame solo i quattro sinottici, sono pieni di incongruenze e bizzarrie che, se li volessimo considerare documenti storici, sarebbero decisamente inaccettabili.
Se però considerassimmo la possibilità che gli eventi narrati da Luca, Marco, Matteo e Giovanni siano simbolici la faccenda prenderebbe tutt'altra piega; prendiamo ad esempio la storia dei "sette demoni" che escono dalla bocca della "peccatrice": il numero 7 ha molteplici significati: per gli gnostici è legato ai sette pianeti dell'astronomia antica identificati con i sette Arconti, strumenti e complici del "malefico" demiurgo nella crezione e nel mantenimento della Manifestazione.
Se così fosse, se i "sette demoni" del vangelo di Luca fossero i sette Arconti - identificati con Sole, Luna, Marte, Mercurio, Giove, Venere e Saturno - la presunta storia d'amore tra Cristo e Maddalena assumerebbe un significato completamente diverso e capiremmo, probabilmente, i motivi che hanno spinto generazioni di artisti a rendere Maria di Magadala tanto seducente e carnale.
Maddalena, come molte donne vere o immaginarie dell'antichità, come Elena di Troia, sarebbe l'incarnazione dela Sophia e non potrebbe essere altro che una prostituta.
Il pensiero gnostico, decisamente dualistic, contrappone il mondo perfetto dello Spirito a quello, della materia, fonte di dolore e perdizione.
Nel mondo spirituale le anime, identificate inizialmente con le stelle del firmamento, sono in unità con
un dio (theos) assoluto e inconoscibile, detto anche “Uno”, “Monade”
o “Aion Teleos” (Eone Perfetto).
Nel mondo materiale, creato da un malvagio “Demiurgo”,
detto anche Yahweh o Yaldabaoth, le anime sono invece prigioniere del
corpo fisico e, condannate ai piaceri della carne, si allontanano sempre più
dal “Regno di Dio”. L'esilio sulla terra della anime pure avrebbe come scopo il mantenimento della Manifestazione, grazie alla catena delle rinascite.
Il Demiurgo gnostico - poi identificato con il diavolo nel cristianesimo, è nato per sbaglio. Nella complicata cosmogonia gnostica la Monade – l’Uno, Dio, che comprende anche una parte femminile detta Ennoia (Pensiero) o Charis (Grazia) – concepisce delle coppie di “Eoni” o emanazioni, l’ultima delle quali è quella formata da Logos, “Pensiero e Parola”, detto anche Cristo, e “Sophia”, “Sapienza”.
Un giorno non si come né perché, Sophia “turba
il Pleroma” - l’insieme dei poteri divini che abbiamo definito mondo spirituale
– e genera il Demiurgo, il quale a sua volta genera, attraverso sette “arconti”
– sette angeli rappresentati daii sette pianeti dell’astrologia antica - il
mondo materiale in cui le anime sono ridotte in schiavitù.
Sophia si arrende alla
materia, si "prostituisce", ma riesce a instillare negli esseri umani una “scintilla di
conoscenza” chiamata “pneuma” - che si potrebbe tradurre con “soffio
vitale” – assimilabile allo Spirito Santo.
Nella sua assoluta bontà l’Uno invia quindi
sulla terra il Logos cui è affidato il compito della redenzione di Sophia,
tramite, per così dire, l’attivazione del “pneuma” instillato negli esseri umani
al momento della creazione.
Ecco quindi che la “salvazione” - ovvero la
consapevolezza che l’adesione al mondo grossolano e la ricerca dei piaceri
materiali portano alla dannazione - si attua attraverso “una trinità”, intesa
come il primo Eone – il Padre – e le sue emanazioni Logos – il Figlio - e la
redenta Sophia – la “Mater Mundi” - che sono appunto “emanazioni dell’Uno e di
Ennoia e quindi non sono diverse dall’Assoluto.
Nonostante si sia poi sostituita Sophia – che
permane nella teologia cristiana come Santa Sophia - con lo Spirito Santo – il
Pneuma - la dottrina cristiana della trinità riflette in origine la concezione
gnostica:
l’Uno è il Padre, Logos, il figlio, è il Cristo
e Sophia è lo Spirito Santo.
La quantità di pneuma che Sophia, aveva
instillato negli esseri umani nel momento della caduta, non è uguale per tutti.
Alcuni definiti “pneumatici” sono già in
“identità con il pneuma”, per cui arrivavano alla salvazione, ovvero alla
conoscenza, naturalmente;
Altri, definiti “psichici”, devono invece
passare attraverso un cammino di purificazione che prevede l’astinenza
sessuale, pratiche ascetiche e una serie di riti magici definiti “Misteri”.
Infine c’erano gli “illici”, in totale identità
con il mondo materiale, esseri troppo materiali per essere salvati, per i quali
non c’era altro da fare che provare compassione e sperare in un miracolo.
Queste tre categorie – pneumatici, psichici e
illici - di esseri umani verranno poi rispecchiate nella concezione dantesca di
Paradiso, Purgatorio e Inferno.
Nel pensiero gnostico la “caduta” di Sophia, il
suo perturbare l’ordine del Pleroma, viene rappresentata con il suo incarnarsi
in una donna bella e attraente, spesso una prostituta, che deve essere
risvegliata dalla manifestazione del Logos, il Cristo.
Cristo in realtà, per gli gnostici, scende a
redimere non l’umanità, ma Sophia e i due, insieme sono responsabili della
“salvazione” dell’essere umano, del loro portare le anime dei mortali a ricongiungersi
con l’Uno.
In quest'ottica simbolica, i fatti narrati dai vangeli, sia sinottici sia apocrifi, assumono valenze e significati diversi da ciò che conosciamo e soprattutto più "logici".
Nella creazione del cristianesimo come religione universale i simboli sono stati mutati in carne, trasformati in persone in carne ed ossa per rendere possibile la comprensione della dottrina a vari livelli.
Cristo viene identificato con Gesù, che
probabilmente è il frutto dell’elaborazione delle vite di vari personaggi
realmente esistiti in un periodo che va dal regno di Erode il Grande alla
rivolta di Simone figlio della Stella.
Quanto a Sophia, che nel corso dei secoli verrà
identificata con Elena di Troia, con la “Prostituta”, anche lei di nome Elena,
riscattata da Simon mago, e con le varie muse dei fedeli d’amore – Beatrice di
Dante, Giovanna di Cavalcanti, Laura di Petrarca ecc. – per gli gnostici cristiani è Maria di Magdala.
Se i pittori di tutte le epoche la dipingono
con i lunghi capelli rossicci e il corpo nudo, in pose al limite dell’oscenità,
è perché la considerano incarnazione di Sophia, involontaria creatrice del
mondo grossolano – quindi prostituitasi alla materia - e, una volta redenta,
portatrice della salvezza insieme al Logos-Cristo che è uno con lei.
Gesù, aspetto fisico del Cristo, e Maddalena
non sono quindi personaggi storici, ma rappresentazioni di una complicata
teologia, sviluppatasi a partire dal giudaismo ellenistico.
amore dal https://altadefinizione.soy cinema: ... è stato in quei momenti in cui eravamo entrambi in silenzio che ho sentito quanto mi fosse vicino.
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