Si parla spesso, nel nostro ambiente, di "consapevolezza" ( awareness ) e sembra di capire che ci vuole un percorso di pratica e di studio per ottenerla. A chi non si occupa di Yoga ecc. la cosa parrà strano, perchè letteralmente la consapevolezza è la "conoscenza degli stimoli percettivi e della risposta che diamo a tali stimoli", per cui, sempre letteralmente, solo chi è incosciente dovrebbe essere completamente inconsapevole., per cui ad occhio, la consapevolezza di cui si parla nel nostro ambiente deve essere una cosa diversa. A volte, nei corsi di Yoga e meditazione, si insegna ad essere "consapevoli" del respiro, dei propri passi, o dell'origine dei nostri pensieri o della fonte delle nostre emozioni, ma sarà quello che intendevano - con parole diverse che noi rendiamo con consapevolezza - Buddha, Lao tzu o Shankara? Probabilmente, soprattutto il Buddha, questi antichi meditanti parlavano di " consapevolezza della vacuità" un qualcosa...
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