Che ne pensava davvero Buddha del Karma e della vita oltre la morte?
Ecco un brano del Kalama Sutta, di cui spesso viene citato solo un breve passo, il cosiddetto "Non Credete".
Ai Kālāmas
Kālāma Sutta (AN 3:66)
Si racconta che una volta il Beato, in un giro errante tra i Kosalani in compagnia di un grande Saṅgha di monaci, arrivò a Kesaputta, una città dei Kālāma.
[...] I Kalama di Kesaputta udirono dire: “Gotama il meditante, il figlio dei Sakya, uscito dal "È bello incontrare un maestro così degno." dissero i Kalama di Kesaputta e così andarono ad incontrarlo.
Tra di loro alcuni si inchinarono e si sedettero da un lato. Altri lo salutarono cordialmente, come si saluta un amico e si sedettero [da un lato], altri ancora unirono le mani, palmo a palmo, sul cuore [e si sedettero a lato]. Ce ne furono altri che prima di sedersi annunciarono il loro nome e il loro lignaggio, e alcuni che, semplicemente, si sedettero, in silenzio.
Dissero i Kālāma di Kesaputta : “Signore, ci sono alcuni yogi e brahmani che vengono a Kesaputta. Espongono le proprie dottrine, ma quanto alle dottrine di tutti gli altri, le disprezzano, le criticano e le fanno a pezzi. Ciò ci rende incerti e dubbiosi: chi dice la verità? chi mente?"
“Quando ci sono motivi per dubitare, nasce l'incertezza" rispose il Buddha "Kālāma, non credete ai racconti degli altri, non date credito a leggende, tradizioni, scritture, congetture logiche, deduzioni o analogie. Decidete in base al vostro pensiero [e all'esperienza] e abbandonate tutto ciò che, se messo in atto, porterebbe al danno e alla sofferenza."
“Cosa ne pensi, tu ?" chiesa il Buddha ad uno dei Kalama " Quando l'avidità sorge in una persona, sorge per il bene o per il male?"
"Per il male, signore." rispose quello
“E se questa persona avida, sopraffatta dall'avidità, con la mente posseduta dall'avidità, uccidesse degli esseri viventi, prendesse ciò che non gli è dovuto, cercasse di sedurre la moglie di un altro, dicesse bugie e inducesse gli altri a fare altrettanto, produrrebbe danno e sofferenza”.
"Sì, signore."
“Ora, cosa ne pensate, Kālāma? Quando in una persona sorgono rabbia e avversione , esse sorgono per il bene o per il male?”
"Per il male, signore."
“E questa persona rabbiosa sopraffatta dalla rabbia, con la mente posseduta dalla rabbia, .
"Sì, signore."
“Ora, cosa ne pensate Kālāma? Quando in una persona sorge l'illusione, essa sorge per il bene o per il male?"
"Per il male, signore."
“E questa persona illusa, sopraffatta dall'illusione, con la mente posseduta dall'illusione, uccidesse gli esseri viventi, prendesse ciò che non gli è dovuto, cercasse di sedurre la moglie di un altro, dicesse bugie e inducesse gli altri a fare altrettanto, produrrebbe danno e sofferenza”
"Sì, signore."
"Allora cosa ne pensate Kālāma: queste qualità [avidità, rabbia, illusione] sono bene o male?"
"male, signore."
“Condannabili o degne di lode?”
"Condannabili, signore."
"E se queste qualità vengono adottate e producono azioni causano sofferenza o no ?"
“Quando adottati e messi in atto, portano al male e alla sofferenza. Così mi pare.
“Quindi, come ho detto, Kālāma: non credete ai racconti degli altri, non date credito a leggende, tradizioni, scritture, congetture logiche, deduzioni o analogie. Decidete in base al vostro pensiero [e all'esperienza] e abbandonate tutto ciò che, se messo in atto, porterebbe al danno e alla sofferenza."
“Se invece certe qualità portano, in base al vostro pensiero [e all'esperienza] al benessere e alla felicità, allora dovreste adottarle e rimanere in esse. Cosa ne pensate, Kala ma? Quando la mancanza di avidità sorge in una persona, sorge per il male o per il male?"
"Per il bene, signore."
"Quando in una persona sorge la mancanza di avversione, sorge per il bene o per il male?”
"Per il bene, signore."
“Cosa ne pensate, Kalama? Quando in una persona sorge la capacità di andare oltre l'illusione, sorge per il bene o per il male?”
"Per il bene, signore."
"Allora cosa ne pensate, Kālāma: queste qualità sono positive o meno?"
"Positive, signore."
“Quando queste qualità sono adottate e realizzate, portano al benessere e alla felicità, oppure no?”
“Portano al benessere e alla felicità. Così pare.
“Quindi, come ho detto, Kālāma: non credete ai racconti degli altri, non date credito a leggende, tradizioni, scritture, congetture logiche, deduzioni o analogie. Decidete in base al vostro pensiero [e all'esperienza] Quando sapete da voi stessi che Queste qualità sono positive e che queste qualità, quando vengono adottate e realizzate, portano al benessere e alla felicità, allora dovreste entrare e rimanere in esse."
[...]
“'Se c'è un mondo dopo la morte, se esiste il karma e c'è il frutto e il risultato di azioni fatte bene e male, allora questo discernimento è la base per cui, con la disgregazione del corpo, dopo la morte, si potrà rinascere in un mondo paradisiaco o si otterrà una buona rinascita. Questa è la prima certezza che acquisisce.
“'Ma se non c'è mondo dopo la morte, se non esiste il karma, se non c'è frutto e risultato di azioni fatte nel modo giusto e sbagliato, allora qui nella vita presente mi potrò prendere cura di me stesso con facilità, libero da ostilità, libero da cattiva volontà, libero da guai .' Questa è la seconda certezza che acquisisce.
“'Se il male si fa agendo, e io non ho voluto il male per nessuno. Non avendo compiuto alcuna azione malvagia, come potrebbe toccarmi la sofferenza?' Questa è la terza certezza che acquisisce.
“'Ma se non viene fatto alcun male neppure tramite il pensiero , allora posso ritenermi puro sotto entrambi gli aspetti.' Questa è la quarta certezza che acquisisce.
"Chi è un discepolo della nobile via acquisisce queste quattro assicurazioni nel qui e ora".
[...]
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