Il sanscrito, secondo il tantra, nasce in un luogo fuori dal tempo, chiamato “Isola delle Gemme”.
Sull’Isola
delle Gemme un dio senza nome, lo Sposo, chiamato talvolta “Ka” giace come
morto, su un letto-altare.
La
Sposa lo osserva, immobile.
Non
ha ancora intonato il suo canto d’amore che, sappiamo, darà inizio alla
manifestazione.
Siamo nella dimensione
senza tempo di prima dell’inizio:
Lo Sposo Dorme, la Sposa
Tace.
Le sillabe non sono state
ancora create quindi non ci sono i nomi e senza nomi non ci può essere né la
coscienza dell’individualità né la conoscenza del mondo e delle cose.
In questo fermo immagine
che pare eterno improvvisamente accade qualcosa:
Dai tre vuoti creativi della Dea, la Gola, la Vagina, il Cuore, escono
tre suoni.
Le onde dell’Oceano
infinito, che fino ad allora scorrevano senza posa intorno alla dimora degli
Sposi, l’Isola delle Gemme, si fermano, si scontrano tra loro, si innalzano per
rituffarsi schiumando, nelle acque scure.
La Dea comincia a
cantare, nasce il suono e loro, le Tre Potenze Primordiali, svelano i loro
nomi:
- La prima Potenza si chiama Anuttara, l’Eccellente; è la Potenza Suprema, e la
sua “voce” è la sillaba अ A;
- La seconda Potenza
è Icchā, il Desiderio; è la Potenza
della Triplice Volontà e la sua voce è इ I;
- La terza Potenza è Unmeṣa, l’Espansione; è la Potenza del Soffio e dell’Apertura
degli Occhi, la sua voce è उ U.
A, I, U,
sono le tre Potenze Primordiali.
Si
urtano e rimbalzano l’una sull'altra, creando le direzioni dello Spazio, e
l’alternarsi del loro emergere e penetrare nel corpo della Sposa dà vita al
Tempo.
Adesso
ci sono un prima e un dopo, e la voce risuona in luoghi e momenti diversi.
Nel
loro manifestarsi le Tre Potenze vengono dette Solari, e l’eco delle loro voci,
il loro frangersi in onde, genera le Potenze Lunari:
- Dalla अ A, Anuttara,
nasce la Potenza Lunare della Beatitudine,
Ānanda, la cui voce èआ Ā;
- Dalla इ I, Icchā, nasce la Potenza Lunare della Creatività,
Īṣaṇā, la cui voce è ई Ī;
- Dalla उ U, unmeṣa, nasce infine la Potenza Lunare
dell’Onda, Ūrmi, che per voce ha la ऊ Ū.
-
In questo modo si formano le prime sei
sillabe dell’alfabeto sanscrito:
A – Ā – I – Ī – U – Ū
A questo punto lo Sposo comincia
a svegliarsi;
Socchiude le palpebre e
la Luce, dopo
un sonno durato mille e mille anni, lo ferisce.
La settima sillaba insorge spontaneamente ed è la
semivocale
र RA
La
Luminosità, vibrazione
fondamentale dell'elemento Fuoco.
Śiva apre gli occhi e la vede, vede la Sposa, Śakti, e si stupisce della sua Bellezza e della sua
Grazia.
ल LA
La vibrazione fondamentale dell'elemento
Terra.
Nascono quindi le 8 mātṝkā, le otto Madri della
Parola:
A – Ā – I – Ī – U – Ū – RA – LA
Dallo stupore emerge il ricordo di antichi abbracci (le otto posizioni
fondamentali) e il desiderio dello Sposo, di accarezzare i capelli dell’Amata,
di sorriderle, di baciarla si fa sempre più forte.
L’istanza del movimento è la sillaba
य YA
Vibrazione fondamentale
dell’elemento Vento.
Il contatto con il corpo
dell’Amata, si muta in eccitazione, il pene del Dio, lo Śivaliṅga – il dio senza nome verrà chiamato da adesso Śiva, che significa “il benefico”
- diventa turgido svelando la sua capacità creativa, il potere della
generazione rappresentato dalla sillaba
व VA
La vibrazione fondamentale
dell’elemento Acqua.
Nell'erezione c’è già, in potenza, l’atto sessuale, con la prefigurazione
dell’alternasi di Penetrazione ed Emergenza.
L’atto sessuale viene espresso da altri due suoni:
La acca
aspirata अः AḤ
Che viene detta in sanscrito visarga (che significa orgasmo, emissione)
e
La emme nasalizzata Ṃ
Che viene detta in sanscrito anusvāra (“ciò che viene dopo il
suono”).
Dal combinarsi del visarga con Ṃ nasalizzata dell’anusvāra nasce il “Principio di Individualità”:
अहम् AHAM, "IO"
La prima persona singolare.
Scrive Giuseppe Tucci in Teoria E Pratica Del Mandala:
“Il Principio di
Individualità racchiude in sé le opposte tendenze alla espressione (अः AḤ) e al riassorbimento (अं AṂ) e quindi alla luce e al buio, al bene e al
male, alla vita e alla morte”.
In altre parole è nel desiderio e nell'erezione che ne scaturisce, che Śiva riconosce se stesso.
Il suo simbolo è il Liṅga, il pene eretto.
Grazie all'energia sessuale della Dea, che lo
porta all'eccitazione, Śiva può ri-creare consapevolmente l’Universo.
Sul Letto Altare dell’Isola delle Gemme l’eccitazione del Dio aumenta ad
ogni gemito della Sposa.
Lo sa, Śiva, che
l’eiaculazione porrà fine alla Danza, meravigliosa della Creazione.
Cerca di allontanare il momento dell’emissione, cercando, ad ogni nuovo orgasmo
della compagna la Quiete dell’Assorbimento nel Sé.
Ad ogni sillaba va così ad aggiungersi l’anusvāra, Ṃ, che
rappresenta, appunto, il ritorno, per un istante, alla Quiete.
A poco a poco si viene creando il cerchio delle 16 Nitya, le sedici vocali sanscrite inscritte nel quinto cakra, il
cakra della Gola.
Se le prime otto sillabe A – Ā – I
– Ī – U – Ū – RA – LA
erano ricordo e insieme prefigurazione dei gesti amorosi, ogni suono, ogni gemito
è, adesso, un orgasmo diverso e quindi un atto compiuto, un ente a se stante:
AṂ – ĀṂ – IṂ – ĪṂ – UṂ – ŪṂ - ṚṂ - ṜṂ
- ḶṂ - ḸṂ - EṂ – AIṂ – OṂ – AUṂ.
La quindicesima sillaba del cakra della gola AṀ, l’anunāsika[1]) preannuncia l’Orgasmo simultaneo dei due Amanti, il visarga, AḤ.
Cakra della Gola
SILLABE SEME
Le sillabe dell’alfabeto sanscrito si dispongono nei petali dei cakra in
questa maniera:
16 al cakra della gola, 12 al cakra del cuore, 10 al cakra dell’ombelico, 6
al cakra e 4 al cakra del perineo.
In tutto avremo quindi 48 sillabe/vibrazioni ognuna delle quali avrà, per
così dire un aspetto “lunare” ed un aspetto “solare”.
Gli aspetti solari di tutte le sillabe
si uniscono nel suono
KṢAṂ
Che risuona nel petalo di sinistra del cakra della fronte.
Gli aspetti lunari andranno invece ad unirsi nel suono
HAṂ
Che risuona nel petalo di destra del cakra della fronte.
Avremo così 50 sillabe a cui dovremo aggiungere le cinque sillabe seme
generate dalle otto Madri della parola (A – Ā – I – Ī – U – Ū – RA – LA),
ovvero:
LAṂ, VAṂ, RAṂ, YAṂ, HAṂ
Queste sillabe, che nelle fiori di loto, rappresentazioni grafiche dei
cakra vengono poste nel pericarpo, al centro del cakra, rivestono particolare
importanza:
Si può dire che sono la “voce” dei cinque elementi (Terra, Acqua, Fuoco,
Aria e Spazio) ed è “attorno a loro che si “aggregano” i suoni fondamentali dei
vari cakra.
Unendosi le cinque sillabe seme ricreano la vibrazione originaria
ॐ
Che possiamo rendere in caratteri
latini con OṀ, che risuona
al centro del cakra della fronte.
A questo punto avremo:
- Le otto sillabe delle Madri della
parola (che sono suoni a livello potenziale, non udibili sul piano ordinario).
- Le 48 sillabe disposte sui cakra
della gola, del cuore, dell’ombelico, dei genitali e del perineo.
-
Le sei sillabe seme dei cakra (i
cinque suoi degli elementi e l’OṀ)
-
Per un totale
di 64 sillabe.
Tracciamo
adesso uno schema delle sillabe sanscrite che vanno a disporsi nei petali dei
cakra.
Le prime
lettere che “discendono”, per così dire, dal canto della Dea sono le 14 vocali
(a cui, nello schema dei cakra, andranno ad aggiungersi le due “nasalizzazioni”
Anunāsika e Anusvāra).
Le 14 vocali vengono divise in cinque diversi
gruppi, a seconda delle diverse modalità di emissione:
-
Gutturali;
-
Palatali;
-
Labiali;
-
Linguali;
-
Dentali;
Più due gruppi “composti”:
-
Palato-Gutturali;
-
Labio-Gutturali;
Per un totale di sette gruppi vocalici.
Avremo:
2 Vocali Gutturali (Kaṇṭhya)
अ A, आ Ā
2 Vocali Palatali (Tālavya)
इ I, ई Ī
-
2 Vocali Labiali (Oṣṭhya)
उ U, ऊ Ū
-
2 Vocali Linguali (Mūrdhanya)
ऋ Ṛ, ॠ Ṝ
-
2 Vocali Dentali (Dantya)
ऌ Ḷ, ॡ Ḹ
-
2 Vocali Palato-Gutturali (Kaṇṭhatālavya)
ए E, ऐ AI
2 Vocali Labio-Gutturali (Kaṇṭhoṣṭhya)
ओ O, औ AU
Dalle
vocali dei primi cinque discendono a loro volta le 25 consonanti “pure”, cinque
per ogni gruppo:
-
Gutturali
क KA, ख KHA, ग GA, घ GHA, ङ ṄA
-
Palatali
च CA, छ CHA, ज JA, झ JHA, ञ ÑA
-
Linguali
ट ṬA, ठ ṬHA, ड ḌA, ढ ḌHA, ण ṆA
-
Dentali
त TA, थ THA, द DA, ध DHA, न NA
-
Labiali
प PA, फ PHA, ब BA, भ BHA, म MA.
Ci sono poi altri due gruppi di sillabe, che non sono
considerate vere e proprie consonanti, le quattro semivocali e le tre
sibilanti:
-
Palatali
य YA, श ŚA
-
Linguali
र RA, ष ṢA
-
Dentali
ल LA, स SA
-
Labiali
व VA
Per finire le schema delle sillabe inscritte nei
cakra, alle vocali, le consonanti, le semivocali e le sibilanti, dovremo
aggiungere:
-
I suoni aspirati अः
AḤ (Visarga) e ह HA;
-
Il suono
composto क्ष KṢA;
-
La vibrazione
principiale ॐ OṀ.
L’insieme delle 48 sillabe inscritte nei petali dei cakra
forma un Maṇḍāla “segreto” formato da nove divinità femminili:
-
Vaśinī (letteralmente
"Padrona" o “Maestra") è la Signora della sillaba A, Dea delle vocali.
- Kāmeśvari ("Signora
del desiderio") è la Signora della sillaba KA, Dea delle consonanti
gutturali.
- Modini ("Colei che delizia") è la Signora della lettera CA, Dea
delle consonanti palatali.
- Vimala ("Colei che è
pura") è la Signora della sillaba ṬA,
Dea delle consonanti linguali.
- Aruṇa (la
"Rossa") è la Signora della sillaba TA, Dea delle consonanti
dentali.
-
Jayini (la
"Vittoriosa") è la Signora della lettera PA, Dea delle
consonanti labiali.
- Sarveśvari ("Signora
di tutto") è la Signora della lettera YA Dea delle semivocali.
-
Kaulini (" Colei che si unisce a Śiva") è la Signora
della lettera ŚA Dea delle sibilanti.
Disposizione dei Cakra nel Corpo
[1] Molti confondono l’Anunāsika,
che tecnicamente è la nasalizzazione della vocale (come la A della parola
francese GRAND), con Anusvāra
che invece è una M nasalizzata che si aggiunge alla vocale. Graficamente
Anunāsika si rappresenta con una Mezzaluna ed un punto, come nella
sillaba AUṀ ॐ, mentre anusvāra si rappresenta con un punto sopra la
sillaba, come in ĀṂ आं
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