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LA NASCITA DELLE SILLABE SANSCRITE SECONDO IL TANTRA - LEZIONE ON LINE DEL 23 MARZO 20120




Il sanscrito, secondo il tantra, nasce in un luogo fuori dal tempo, chiamato “Isola delle Gemme”.
Sull’Isola delle Gemme un dio senza nome, lo Sposo, chiamato talvolta “Ka” giace come morto, su un letto-altare.
La Sposa lo osserva, immobile.
Non ha ancora intonato il suo canto d’amore che, sappiamo, darà inizio alla manifestazione.
Siamo nella dimensione senza tempo di prima dell’inizio:
Lo Sposo Dorme, la Sposa Tace.
Le sillabe non sono state ancora create quindi non ci sono i nomi e senza nomi non ci può essere né la coscienza dell’individualità né la conoscenza del mondo e delle cose.
In questo fermo immagine che pare eterno improvvisamente accade qualcosa:
Dai tre vuoti creativi della Dea, la Gola, la Vagina, il Cuore, escono tre suoni.  
Le onde dell’Oceano infinito, che fino ad allora scorrevano senza posa intorno alla dimora degli Sposi, l’Isola delle Gemme, si fermano, si scontrano tra loro, si innalzano per rituffarsi schiumando, nelle acque scure.
La Dea comincia a cantare, nasce il suono e loro, le Tre Potenze Primordiali, svelano i loro nomi:

-  La prima Potenza si chiama Anuttara, l’Eccellente; è la Potenza Suprema, e la sua “voce” è la sillaba A;
-  La seconda Potenza è Icchā, il Desiderio; è la Potenza della Triplice Volontà e la sua voce è I;
-  La terza Potenza è Unmeṣa, l’Espansione; è la Potenza del Soffio e dell’Apertura degli Occhi, la sua voce è U.

A, I, U, sono le tre Potenze Primordiali.
Si urtano e rimbalzano l’una sull'altra, creando le direzioni dello Spazio, e l’alternarsi del loro emergere e penetrare nel corpo della Sposa dà vita al Tempo.

Adesso ci sono un prima e un dopo, e la voce risuona in luoghi e momenti diversi.

Nel loro manifestarsi le Tre Potenze vengono dette Solari, e l’eco delle loro voci, il loro frangersi in onde, genera le Potenze Lunari:

- Dalla A, Anuttara, nasce la Potenza Lunare della Beatitudine, Ānanda, la cui voce è Ā;
- Dalla I, Icchā, nasce la Potenza Lunare della Creatività, Īṣaṇā, la cui voce è Ī;
- Dalla U, unmeṣa, nasce infine la Potenza Lunare dell’Onda, Ūrmi, che per voce ha la Ū.
-          
In questo modo si formano le prime sei sillabe dell’alfabeto sanscrito:

A – Ā – I – Ī – U – Ū

A questo punto lo Sposo comincia a svegliarsi;
Socchiude le palpebre e la Luce, dopo un sonno durato mille e mille anni, lo ferisce.
La settima sillaba insorge spontaneamente ed è la semivocale
RA
La Luminosità, vibrazione fondamentale dell'elemento Fuoco.
Śiva apre gli occhi e la vede, vede la Sposa, Śakti, e si stupisce della sua Bellezza e della sua Grazia. 
Dallo Stupore che blocca, raggela, metallizza si genera la sillaba
LA
La vibrazione fondamentale dell'elemento Terra.
Nascono quindi le 8 mātṝkā, le otto Madri della Parola:

A – Ā – I – Ī – U – Ū – RA – LA

Dallo stupore emerge il ricordo di antichi abbracci (le otto posizioni fondamentali) e il desiderio dello Sposo, di accarezzare i capelli dell’Amata, di sorriderle, di baciarla si fa sempre più forte.
L’istanza del movimento è la sillaba
YA
 Vibrazione fondamentale dell’elemento Vento.
Il contatto con il corpo dell’Amata, si muta in eccitazione, il pene del Dio, lo Śivaliṅga – il dio senza nome verrà chiamato da adesso Śiva, che significa “il benefico” - diventa turgido svelando la sua capacità creativa, il potere della generazione rappresentato dalla sillaba
VA
La vibrazione fondamentale dell’elemento Acqua.
Nell'erezione c’è già, in potenza, l’atto sessuale, con la prefigurazione dell’alternasi di Penetrazione ed Emergenza.
L’atto sessuale viene espresso da altri due suoni:

La acca aspirata अः AḤ

Che viene detta in sanscrito visarga (che significa orgasmo, emissione) e

La emme nasalizzata

Che viene detta in sanscrito anusvāra (“ciò che viene dopo il suono”).
Dal combinarsi del visarga con nasalizzata dell’anusvāra nasce il “Principio di Individualità”:
अहम् AHAM, "IO"
La prima persona singolare.

Scrive Giuseppe Tucci in Teoria E Pratica Del Mandala:

“Il Principio di Individualità racchiude in sé le opposte tendenze alla espressione (अः AḤ) e al riassorbimento (अं AṂ) e quindi alla luce e al buio, al bene e al male, alla vita e alla morte”.

In altre parole è nel desiderio e nell'erezione che ne scaturisce, che Śiva riconosce se stesso.
Il suo simbolo è il Liṅga, il pene eretto.
Grazie all'energia sessuale della Dea, che lo porta all'eccitazione, Śiva può ri-creare consapevolmente l’Universo.
Sul Letto Altare dell’Isola delle Gemme l’eccitazione del Dio aumenta ad ogni gemito della Sposa.
Lo sa, Śiva, che l’eiaculazione porrà fine alla Danza, meravigliosa della Creazione.
Cerca di allontanare il momento dell’emissione, cercando, ad ogni nuovo orgasmo della compagna la Quiete dell’Assorbimento nel Sé.
Ad ogni sillaba va così ad aggiungersi l’anusvāra, Ṃ, che rappresenta, appunto, il ritorno, per un istante, alla Quiete.
A poco a poco si viene creando il cerchio delle 16 Nitya, le sedici vocali sanscrite inscritte nel quinto cakra, il cakra della Gola.
Se le prime otto sillabe A – Ā – I – Ī – U – Ū – RA – LA erano ricordo e insieme prefigurazione dei gesti amorosi, ogni suono, ogni gemito è, adesso, un orgasmo diverso e quindi un atto compiuto, un ente a se stante:

AṂ – ĀṂ – IṂ – ĪṂ – UŪṂ -  - - Ḷ - Ḹ - E – AI – O – AU.

La quindicesima sillaba del cakra della gola AṀ, l’anunāsika[1]) preannuncia l’Orgasmo simultaneo dei due Amanti, il visarga, AḤ.

Cakra della Gola




SILLABE SEME


Le sillabe dell’alfabeto sanscrito si dispongono nei petali dei cakra in questa maniera:
16 al cakra della gola, 12 al cakra del cuore, 10 al cakra dell’ombelico, 6 al cakra e 4 al cakra del perineo.
In tutto avremo quindi 48 sillabe/vibrazioni ognuna delle quali avrà, per così dire un aspetto “lunare” ed un aspetto “solare”.
Gli aspetti solari di tutte le sillabe si uniscono nel suono

KṢAṂ

Che risuona nel petalo di sinistra del cakra della fronte.

Gli aspetti lunari andranno invece ad unirsi nel suono

HAṂ

Che risuona nel petalo di destra del cakra della fronte.

Avremo così 50 sillabe a cui dovremo aggiungere le cinque sillabe seme generate dalle otto Madri della parola (A – Ā – I – Ī – U – Ū – RA – LA), ovvero:

LA, VA, RA, YA, HA

Queste sillabe, che nelle fiori di loto, rappresentazioni grafiche dei cakra vengono poste nel pericarpo, al centro del cakra, rivestono particolare importanza:
Si può dire che sono la “voce” dei cinque elementi (Terra, Acqua, Fuoco, Aria e Spazio) ed è “attorno a loro che si “aggregano” i suoni fondamentali dei vari cakra.
Unendosi le cinque sillabe seme ricreano la vibrazione originaria


 Che possiamo rendere in caratteri latini con OṀ, che risuona al centro del cakra della fronte.

A questo punto avremo:

-   Le otto sillabe delle Madri della parola (che sono suoni a livello potenziale, non udibili sul piano ordinario).
-     Le 48 sillabe disposte sui cakra della gola, del cuore, dell’ombelico, dei genitali e del perineo.
-         Le sei sillabe seme dei cakra (i cinque suoi degli elementi e l’OṀ)
-          
Per un totale di 64 sillabe.

Tracciamo adesso uno schema delle sillabe sanscrite che vanno a disporsi nei petali dei cakra.
Le prime lettere che “discendono”, per così dire, dal canto della Dea sono le 14 vocali (a cui, nello schema dei cakra, andranno ad aggiungersi le due “nasalizzazioni” Anunāsika e Anusvāra).
Le 14 vocali vengono divise in cinque diversi gruppi, a seconda delle diverse modalità di emissione:

-         Gutturali;
-         Palatali;
-         Labiali;
-         Linguali;
-         Dentali;

Più due gruppi “composti”:

-         Palato-Gutturali;
-         Labio-Gutturali;

Per un totale di sette gruppi vocalici.
Avremo:

2 Vocali Gutturali (Kaṇṭhya)
A, Ā

2 Vocali Palatali (Tālavya)
I, Ī

-         2 Vocali Labiali (Oṣṭhya)
U, Ū

-         2 Vocali Linguali (Mūrdhanya)
Ṛ,

-         2 Vocali Dentali (Dantya)
Ḷ,

-         2 Vocali Palato-Gutturali (Kaṇṭhatālavya)
  E, AI

2 Vocali Labio-Gutturali (Kaṇṭhoṣṭhya)
O, AU

Dalle vocali dei primi cinque discendono a loro volta le 25 consonanti “pure”, cinque per ogni gruppo:

-         Gutturali
KA, KHA, GA, GHA, ṄA

-         Palatali
CA, CHA, JA, JHA, ÑA

-         Linguali
ṬA, ṬHA, ḌA, ḌHA, ṆA 

-         Dentali
TA, THA, DA, DHA NA

-         Labiali
      PA, PHA, BA, BHA, MA.
Ci sono poi altri due gruppi di sillabe, che non sono considerate vere e proprie consonanti, le quattro semivocali e le tre sibilanti:

-         Palatali
          YA, ŚA

-         Linguali
RA, ṢA

-         Dentali
LA, SA

-         Labiali
VA

Per finire le schema delle sillabe inscritte nei cakra, alle vocali, le consonanti, le semivocali e le sibilanti, dovremo aggiungere:

-          I suoni aspirati अः AḤ (Visarga) e HA;
-          Il suono composto क्ष KṢA;
-          La vibrazione principiale OṀ.

L’insieme delle 48 sillabe inscritte nei petali dei cakra forma un Maṇḍāla “segreto” formato da nove divinità femminili:
-         Vaśinī (letteralmente "Padrona" o “Maestra") è la Signora della sillaba A, Dea delle vocali.
-      Kāmeśvari ("Signora del desiderio") è la Signora della sillaba KA, Dea delle consonanti gutturali.
-    Modini ("Colei che delizia") è la Signora della lettera CA, Dea delle consonanti palatali.
-    Vimala ("Colei che è pura") è la Signora della sillaba ṬA, Dea delle consonanti linguali.
-     Aruṇa (la "Rossa") è la Signora della sillaba TA, Dea delle consonanti dentali.
-         Jayini (la "Vittoriosa") è la Signora della lettera PA, Dea delle consonanti labiali.
-     Sarveśvari ("Signora di tutto") è la Signora della lettera YA Dea delle semivocali.
-         Kaulini (" Colei che si unisce a Śiva") è la Signora della lettera ŚA Dea delle sibilanti.



Disposizione dei Cakra nel Corpo 




[1] Molti confondono l’Anunāsika, che tecnicamente è la nasalizzazione della vocale (come la A della parola francese GRAND), con Anusvāra che invece è una M nasalizzata che si aggiunge alla vocale. Graficamente Anunāsika si rappresenta con una Mezzaluna ed un punto, come nella sillaba AU , mentre anusvāra si rappresenta con un punto sopra la sillaba, come in ĀṂ आं


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