Siamo in ritardo di due mesi, ma alla fine ce l'abbiamo fatta.
"Estasi e Conoscenza", il libro sul Tantra che abbiamo scritto insieme, la prossima settimana sarà in libreria.
Un parto faticoso, ma nel rileggere la copia di prova che ci ha mandato l'editore, pensiamo proprio che ne sia valsa la pena.
Ci siamo commossi, ma, si sa,"ogni scarafone è bello a mamma soja". I genitori, quando non li massacrano, sono assai indulgenti con i propri figli.
Per festeggiare l'avvenimento (nuovo anno nuovo libro!) abbiamo deciso di pubblicarne, in anteprima, i capitoli iniziali.
Ogni giorno, da adesso fino alla data effettiva di pubblicazione, posteremo un capitolo del libro, nella speranza che le nostre parole e le nostre storie smuovano in chi legge le stesse emozioni che abbiamo provato noi nello scriverle.
Buon Anno!
Un sorriso,
Laura & Paolo.
PREFAZIONE
“Coloro che sanno realizzano
Amore,
Solo così la Vita è degna d'esser
vissuta […]
Non rifiutare mai l'offerta
d'Amore, dice la Legge.”
(Chandogya Upanishad,
XIII khanda)
- “Si passa più tempo a pensare a cosa accadrà
dopo la vita che a viverla, la vita”- diceva la coreografa Martha Graham.
Triste, ma vero.
L’Uomo tanto è ossessionato dalla paura della morte
e di ciò che dopo la morte l’aspetta, da dimenticarsi di essere nato per
danzare la vita.
Prigionieri dell’angoscia cerchiamo,
disperatamente, nei preti, nelle chiese e nelle fantasie letterarie, quella
risposta facile, facile, che, da sempre, risuona nel nostro cuore, nel sangue,
nelle viscere: una volta nato chi può evitare di sparire per sempre?
Se nasci muori.
Lo sappiamo dall’inizio dei tempi, da quando il
primo uomo ha aperto la bocca per dire “Io”, eppure la morte continua a
terrorizzarci.
E se fosse una scusa? Se ciò che
ci spaventa davvero fosse la Vita?
Non ho provato dolore
quando sono morti i miei. Vuoto, questo
sì, ma anche tenerezza, tanta tenerezza.
Quando arriva, la
morte, è sempre diversa da come te l’aspetti. L’Amore no, l’Amore tra una donna e un uomo
intendo. Quando arriva lo riconosci subito, ha il
sapore dei sogni di bambino, della favole a lieto fine, dei brividi che ti
vengono d’estate, al tramonto, non sai se per il salmastro che ti graffia la
pelle o per lo spettacolo del mare in fiamme.
La
vita, dice la Chandogya Upanishad
(uno dei libri più antichi del mondo), è degna di essere vissuta solo se si
realizza Amore, e rifiutare Amore significa andar contro alla Legge, come se
l’Universo stesso si nutrisse della Bellezza che nasce nel cuore degli Amanti.
Il
problema è che l’Amore finisce, e il ricordo della gioia perduta rende il passo
pesante e il sorriso tirato. Si sa: “le
cose belle durano poco”, “niente è
eterno”, “l’unica realtà è
l’impermanenza”, “l’amore eterno non
esiste” ecc. ecc. ecc…
E se così non fosse? Nel tantrismo si parla
spesso di una terra misteriosa chiamata Uttarakuru,
i cui abitanti vivono, l’uno per l’altra, nella Beatitudine Suprema per
diecimila anni. Passano la vita a far l’amore, a cantare e a danzare per
ringraziare gli dei della gioia loro concessa.
Poi Garuda, la grande aquila, annunciata dal
rombo di mille tuoni, scende dal Cielo più alto, li invita a salire sulla sua
schiena poderosa, e li accompagna sulla vetta del Monte Meru.
Una leggenda, come quelle di Shambala o del
Paradiso Perduto ma secondo noi dietro ogni mito, ogni leggenda si nasconde un
fondamento di verità.
La favola di Uttarakuru, tanto viva nello
yoga indo-tibetano, ci suggerisce, forse, che l’Amore degli amanti è una via
per la realizzazione, uno dei sentieri che possono portare l’essere umano
lontano dall’ansia di incompiutezza che lo affligge.
Quella della Infinita Beatitudine è una
terra, irraggiungibile in treno e in aereo, e questo forse vuol mostrarci che
la via degli Amanti è difficile da intraprendere. Ma, un momento! Se è così
perché ci sentiamo tanto a nostro agio nell’Amore? Perché ci sentiamo a casa?
Non sarà che è la nostra dimora originaria?
Non sarà che lo stesso della beatitudine è la nostra condizione naturale?
Se così fosse, non dovremmo andare a cercare
luoghi sconosciuti, ma dovremmo capire cosa ci impedisce di sperimentare, qui
ed ora, la Gioia infinita di cui narrano i testi tantrici.
Lo
scopo, ambizioso, che Laura ed io ci siamo prefissi quando abbiamo cominciato a
scrivere questo libro, il primo di una trilogia sul Tantra e sulla coppia, è
proprio questo: trovare e sperimentare un metodo per sciogliere i vincoli che
ci impediscono di sperimentare la Felicità senza limiti.
Nella prima parte, LA
TERRA DELLA BEATITUDINE, descriveremo
le nostre vicende personali, e le coincidenze che ci hanno fatto sperimentare
ciò che Laura definisce “la Bolla”, uno stato di grazia che somiglia assai,
secondo noi, alla beatitudine di cui si parla nei testi tantrici.
Nella seconda, LA VIA DELLA FELICITÀ - ISTRUZIONI PER
L’USO, parleremo invece della teoria della “corda coscienziale”, e
delle tecniche Tantriche dell’Ascolto e dell’Accelerazione delle Vibrazioni.
La terza parte, IL SESSO AI TEMPI DELLA BOLLA, sarà
invece dedicata alle tecniche sessuali e all’utilizzazione del Piacere, al fine
di nutrire e proteggere la Bolla della Beatitudine.
Nella quarta parte, ŚIVA, ŚAKTI E IL MATRIMONIO “VERO”, introdurremo il
nostro lavoro sulle “polarità pure”, Śiva e Śakti come archetipi dei principi
maschili e femminili.
Nella quinta parte, LA DONNA INTERA, sveleremo, con
l’aiuto dei miti tantrici, qual è secondo noi il problema principale, la causa
prima del fallimento delle relazioni uomo-donna: l’ignoranza, soprattutto,
dell’Uomo, della natura del principio Femminile.
Infine, nella sesta parte, ESERCIZI PER INTEGRAZIONE DEL FEMMINILE, proporremo una serie di
pratiche psico–fisiche e di “giochini per la mente” (come li chiama Laura) per
prendere confidenza con le Daśa Mahāvidyā, le dieci diverse forme di energia femminile
del tantrismo e Laura racconterà le esperienze personali, dieci diverse tappe
lungo il cammino per la Consapevolezza.
Un sorriso,
Paolo
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