Non ho mai avuto troppo amore per Osho.
Lui, a dire il vero non l'ho mai conosciuto di persona, ma alcuni dei suoi insegnamenti mi sono arrivati tramite dei samnyasin che ho frequentato tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli '80.
Mi intrigava e mi divertiva, questo si, ma i suoi discepoli parevano, ai miei occhi di ventenne, un tantino arroganti e, a parer mio, un po' egotici: sembrava che il mondo dovesse girare intorno a loro e che i loro interessi personali fossero, in fin dei conti l'unica cosa veramente importante.
Quando venne fuori la storia della sua Comune, in Oregon, un'orgia di tentati omicidi, truffe, violenze scatenata dalla sua segretaria, Ma Sheela, e da un gruppo di discepoli infedeli, il mio non enorme interesse per Bhagwan Shree Rajneesh, come si chiamava all'epoca, svanì come neve al sole.
Gli Orange di Ma Sheela, a quanto si dice, tentarono di impossessarsi quasi militarmente della cittadina di Antelope nella contea di Wasco. terrorizzandone gli abitanti con violenze, di ogni genere, attacchi batteriologici (scatenarono una epidemia di salmonella), e un controllo capillare della vita privata dei cittadini con telecamere nascoste e intercettazioni telefoniche da far invidia all' FBI. Progettarono addirittura un attentato terroristico con un aereo imbottito di esplosivo.
Quando furono condannati e Osho venne esplulso dagli Stati Uniti gli abitanti posero una placca commemorativa su cui c'è scritto:
"Dedicata a quelli di questa comunità che durante l'invasione e l'occupazione di Rajneesh del 1981-1985 rimasero, resistettero e ricordarono "
"La solo cosa necessaria affinché il male trionfi è che gli uomini buoni non facciano nulla " (Edmunde Burke)
Che roba...
All'inizio le provocazioni di Osho, il suo inneggiare alla libertà e all'amore che nulla pretende, me lo avevano reso simpatico, e, a dir la verità, pensavo fosse un autentico maestro.
Mi ero sentito in sintonia con il suo prendersi gioco dei luoghi comuni eletti dalla società a regole morali o insegnamenti divini.
Ma poi i fatti americani, le voci sulle sue dipendenze dalle droghe e sulla sua ipocondria, e, soprattutto, le mie frequentazioni con alcuni suoi devoti che mi parvero tutto fuorché illuminati, lo fecero scadere, nella mia personale classifica dei Guru, al rango di simpatico e a volte geniale cialtrone.
Che Osho fosse un criminale invece non l'ho mai creduto.
Neppure un istante.
Non so perché, ma ero intimamente convinto che qualcuno lo avesse messo di mezzo
.
Qualche tempo fa, per caso, ho trovato un vecchio articolo di Stefano Maria Chiari molto ben scritto, che interpreta alcune affermazioni di Rajneesh dal punto di vista cattolico e ne evidenzia la pericolosità.
"Senza entrare nel merito della falsità pericolosissima di pratiche tantriche, utilizzate da Osho" - scrive l'autore -" che pretendono di sacralizzare il peccato orgiastico ingannando se stessi e gli altri, altre considerazioni si possono fare prendendo spunto da alcune affermazioni presenti sul sito ufficiale"-
Segue poi una citazione attribuita ad Osho che viene presa come esempio della pericolosità dei suoi insegnamenti:
"L'uomo che sa come innamorarsi sa anche quando è il momento di tirarsene fuori. Lo farà con grazia. Dirà arrivederci con gratitudine, ma prima dovrà imparare ad amare"
-" Chi Ama"- dice Stefano Maria Chiari -"non può tirarsi fuori da nulla perché ha donato tutto se stesso" -
Mi pare ovvio che per un cattolico la libertà sessuale e sentimentale propagandata da Osho e dai suoi seguaci sia un pericolo per la società e per il vincolo matrimoniale che, per i cattolici, è, della società,uno dei pilastri fondanti.
L'articolo insomma, esprime, con misura e competenza, il punto di vista di un cristiano su
Osho e la conclusione non può che essere una: si tratta di un pericoloso sovversivo o, addirittura, di Satana in persona. Del resto lo sappiamo tutti che il maestro indiano, definito da molti i il Guru del Sesso, aveva orrore del matrimonio, istigava i suoi discepoli a fare sesso in tutti i modi possibili immaginabili dopo essersi sfondati di canne e insegnava a fregarsene delle più elementari regole della convivenza civile... O no?
Già...siamo proprio sicuri che Rajneesh la pensasse così sull'amore, sul sesso e sul matrimonio?
Se riusciamo a vincere la tentazione di estrapolare delle singole frasi dai suoi lunghi discorsi o dalle pagine di uno dei suoi, credo, 600 libri, pare proprio di no.
Ecco ad esempio cosa dice ad una coppia che, a parer suo, non è abbastanza "appassionata" (http://www.amadeux.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=10620):
"[...]Ballate insieme, per esempio, cantate insieme, fate molte cose
insieme. Massaggialo e lui può massaggiare te, mm? Lasciate che le
vostre energie si incontrino e si mescolino, non solo sessualmente,
anche in altri modi! Il massaggio va benissimo, la danza è ottima,
andate a nuotare insieme, tenetevi per mano nell’acqua, prendete il
sole insieme. Fate in modo che le vostre energie si incontrino in
molti altri modi [...].Il solo sesso non sarà sufficiente. Dovrete incontrarvi in altri modi, non sessuali, e allora accadrà anche con il sesso, altrimenti il
sesso da solo non funzionerà. Ma una cosa va bene: può essere una
relazione stabile… e penso che tu abbia bisogno di qualcosa di
stabile. Vero? Hai avuto tante storie, ora hai anche bisogno di
qualcosa di stabile [...]"
Non so se è chiaro: il Guru del sesso sta suggerendo ai due di cercare di RENDERE STABILE LA RELAZIONE facendo in modo che le loro energie si incontrino ballando insieme, tenendosi per mano ecc. IN ALTRI MODI NON SESSUALI perché il solo sesso non è sufficiente.
Se poi andiamo a vedere cosa dice, in un'altra occasione, a proposito del matrimonio le nostre idee si fanno ancora più confuse:
-"Io non sono contrario al matrimonio, sono favorevole all'amore. Se
l’amore diventa matrimonio, bene, ma non sperare che il matrimonioporti amore. È impossibile. L’amore può diventare un matrimonio. Devi
lavorare con grande consapevolezza per trasformare l’amore in
matrimonio.[...] Se il matrimonio è un’istituzione, tu ne diverrai schiavo. Solo gli schiavi desiderano vivere in un’istituzione.
Il matrimonio[vero]è un fenomeno totalmente diverso: è il picco supremo dell’amore. Allora va bene. Non sono contrario al matrimonio, sono a favore del matrimonio vero.-"
Il "Guru del Sesso" può piacere o meno, ovvio, ma sicuramente era intelligente, colto e soprattutto era uomo libero, che ha sempre detto ciò che pensava.
E un uomo libero dà fastidio a molti.
Nel 1969 venne invitato a parlare alla Seconda Conferenza Mondiale sulla religione Hindu e in un discorso rimasto celebre, si scagliò senza riserve contro l'ipocrisia e la brama di potere di molti preti :
-"Qualsiasi religione che consideri questa vita come una valle di lacrime priva di significato incentivando pertanto l'odio verso questa esistenza, non potrà mai essere una vera religione. La religione è invece un'Arte che deve insegnare come godere della vita" -
Lo Shankacharya di Puri, tentò di interromperlo più volte, ma lui lo zittì grazie alla sua abilità oratoria e alla grande conoscenza dei testi sacri.
Certo che Inimicarsi una delle più alte autorità religiose dell'epoca, il Ponteficie degli Shankaracharya, non fu una mossa molto astuta e, anche per questo, mi viene da pensare che, alla fin fine Osho fosse un ingenuo.
Il suo discorso alla Conferenza Mondiale sull'Induismo mi ricorda un altro indiano, forse anche lui ingenuo, di duemila e cinquecento anni fa: Śuddhodhana Il padre di Buddha Shakyamuni.
Śuddhodana, era a capo di una Lega di città-stato governate da un'aristocrazia guerriera, tipo la Dodecapoli Etrusca o la Lega del Peloponneso di Sparta e Corinto.
I nobili si riunivano in assemblee chiamate Saṃgha, una specie di parlamento federale, dove le decisioni si prendevano a maggioranza.
La leggenda vuole che a Śuddhodana il sistema delle caste non andasse a genio.
Ce l'aveva soprattutto coi brahmini, più sensibili alla luce dell'oro che al bagliore dei fuochi sacrificali, e si dette da fare per limitarne il potere.
Il clero non la prese mica tanto bene: nel giro di qualche decennio il piccolo regno degli Śākya (la famiglia di Buddha) venne distrutto.
Fu per questo che Siddhartha, il figlio di Śuddhodana fondò un ordine di monaci che avrebbe lottato contro la corruzione dei Brahmini con le armi dell'amore, della compassione e del Dharma, la legge universale, una “Confraternita di guerrieri dello spirito” che prese il nome di Saṃgha, come veniva chiamato il parlamento delle città stato...
In un certo senso è lui, Śuddhodana il vero creatore del buddhismo, ma è stato quasi cancellato dalla storia.
Śuddhodana, era a capo di una Lega di città-stato governate da un'aristocrazia guerriera, tipo la Dodecapoli Etrusca o la Lega del Peloponneso di Sparta e Corinto.
I nobili si riunivano in assemblee chiamate Saṃgha, una specie di parlamento federale, dove le decisioni si prendevano a maggioranza.
La leggenda vuole che a Śuddhodana il sistema delle caste non andasse a genio.
Ce l'aveva soprattutto coi brahmini, più sensibili alla luce dell'oro che al bagliore dei fuochi sacrificali, e si dette da fare per limitarne il potere.
Il clero non la prese mica tanto bene: nel giro di qualche decennio il piccolo regno degli Śākya (la famiglia di Buddha) venne distrutto.
Fu per questo che Siddhartha, il figlio di Śuddhodana fondò un ordine di monaci che avrebbe lottato contro la corruzione dei Brahmini con le armi dell'amore, della compassione e del Dharma, la legge universale, una “Confraternita di guerrieri dello spirito” che prese il nome di Saṃgha, come veniva chiamato il parlamento delle città stato...
In un certo senso è lui, Śuddhodana il vero creatore del buddhismo, ma è stato quasi cancellato dalla storia.
Oggi, in occidente si ricorda quasi esclusivamente come il re cretino del Piccolo Buddha di Bertolucci, quello che si tinge la barba per far finta di essere giovane e passa il tempo a bighellonare nella sua reggia, ma pare fosse un grand'uomo.
I potenti non perdonano chi mette in discussione i loro privilegi.
Osho, che dopo aver scandalizzato e criticato i preti Hindu fece di tutto per farsi nemici i rappresentanti di tutte le altre religioni, sicuramente non cadrà nell'oblio, ma ai nostri giorni, dalla maggior parte delle persone, è ricordato o come un cretino che fa battute sciocche e scontate ("Le frasi celebri di Osho") o un criminale che spinge i giovani alla depravazione se non Satana in persona.
Secondo me non era né l'uno né l'altro.
E ad esser sincero più passa il tempo e più mi viene il sospetto che la banalizzazione e la demonizzazione del suo pensiero siano entrambe causate dalla paura.
Paura che fosse un maestro autentico, forse.
Paura che le sue parole, mai banali ti entrino dentro e ti costringano a guardarti in faccia, svelando le piccole meschinità e furbizie che ti garantiscono la sopravvivenza.
Quello che posso dire io, senza tema di smentite, è che ha scritto cose meravigliose e per questo, meriterebbe, almeno, la gratitudine dei molti.
C'è un brano, in particolare, sull'amore e sulla meditazione, che metterei come testo obbligatorio in tutte le scuole di Yoga.
Spero lo leggiate con attenzione.
Un sorriso,
P.
IN CERCA DELLA LUNA
"L'amore ti offre bagliori fuggevoli sulla meditazione: sono i riflessi
della Luna sul lago, sebbene siano solo riflessi e non siano veri.
Perciò l'amore non riesce mai ad appagarti. Di fatto, l'amore ti
renderà sempre più insoddisfatto, scontento. L'amore ti renderà sempre
più consapevole di ciò che è possibile, ma non te lo elargirà. Solo
coloro che amano conoscono le gioie della meditazione. Coloro che non
hanno mai amato e non si sono mai sentiti frustrati per amore, coloro
che non si sono mai immersi nel lago dell'amore in cerca della Luna e
non si sono mai sentiti frustrati, costoro non cercheranno mai la Luna
vera lassù nel cielo, non diventeranno mai consapevoli della suaesistenza."
della Luna sul lago, sebbene siano solo riflessi e non siano veri.
Perciò l'amore non riesce mai ad appagarti. Di fatto, l'amore ti
renderà sempre più insoddisfatto, scontento. L'amore ti renderà sempre
più consapevole di ciò che è possibile, ma non te lo elargirà. Solo
coloro che amano conoscono le gioie della meditazione. Coloro che non
hanno mai amato e non si sono mai sentiti frustrati per amore, coloro
che non si sono mai immersi nel lago dell'amore in cerca della Luna e
non si sono mai sentiti frustrati, costoro non cercheranno mai la Luna
vera lassù nel cielo, non diventeranno mai consapevoli della suaesistenza."
(Osho, Il Cuore Celeste, NSC ed.)
la banalizzazione di osho e' in atto da decenni,come in ogni cosa che possa riportare alla vera natura della mente,la guerra di chi possiede i media,lo fa' apparire oggi un santo domani un demonio.anche il libro sulla sua morte di valcarenghi,e' frutto della frustrazione di chi vede colpevole regan e l'apparato"repressivo" statunitense.poco si e' indagato su sheela e sulla cricca che ha gestito l'ultimo periodo americano di osho.il maestro ha sempre dato indicazioni ad una massa di degenerati in cerca dell'illuminazione rapida e veloce.gli ha dato quello che volevano,li ha in parte deprogrammati,ma non e' riuscito a distruggere il pensiero marxista dominante del suo staf.tutt'oggi e' un disastro,ascoltare i "reduci"di un viaggio impossibile,perche' tutti non si sono mossi da li,hanno preso a volte un aereo,sono rimasti incollati alla finestra per carpire il nulla,hanno invaso il mondo di banalita' facendo diventare rajnesch un fenomeno da baraccone.e' stato il piu' grande maestro del 900,si e' caricato sulle spalle la grande rinuncia di krisnamurti,ha parlato di tutto e al tutto e' tornato.osho bisognava assaggiarlo,e quel sapore non puo' essere paragonabile,era il suo sapore.ci sono quelli che lo scimmiottano tyoar,la sua amica isdraeliana anamica,ecco e' li che troverete il vero motivo della prematura scomparsa di una delle figure piu' lucide al mondo.
RispondiEliminaosho era tutto e il suo contrario..... la sua ambizione enorme lo ha distrutto...non è sheela e non sono i suoi ex sannyasin, che a dire di altri sannyasin: lo hanno tradito. no purtroppo osho nop era illuminato e aveva enormi problemi psicosomatici (neurosi?)che gli rendevano la vita impossibile e per questo il valium e il protossido d azoto...quindi da semplice malto psichico eè diventato un drogato prima e un criminale poi....la cosa che fa specie e che non ce nessuno con una capacita tale per descrivere la verita...non yogananda non krisnamurti non sai baba non mille altri...bhagwan era il migliore...peccato...un ex sannyasin degli '80
RispondiEliminaSinceramente sono una degli ultimi arrivati... non ho mai conosciuto Osho in vita, non appartengo alla prima onda di Sannyasin ne alla seconda... Mai stata a Puna ma frequento diversi centri di Osho in Italia. Intanto chi si sente così sicuro nel dire se Osho fosse illuminato o meno?... ci sono grandi fraintendimenti sull'idea d'Illuminazione (che non dovrebbe essere neanche un'idea, ma uno stato dell'Essere in esistenza e non compreso da mente razionale, manas). POi chiedo chi si sente così sano ed equilibrato visto che viviamo in un mondo carico di menzogne ed ignoranza. Oltretutto come si può fare delle osservazioni su questo grande Maestro senza prendere in considerazione il contesto sociale e politico degli anni 70' e 80' soprattutto? Altro punto in moltissime tradizioni esoteriche, mistiche, spirituali si sono usate e si usano sostanze psicotrope (non sto qui a sindacare se sia giusto o meno) ovviamente dipende dall'intento e di sicuro una dipendenza sarebbe "dissacrante" e fuorviante per questo mi risulta dura credere che Osho fosse un drogato ma se è testimonianza certa e diretta, ci posso credere; ciò non toglie che partecipare a svariati gruppi ed apprendere tecniche di purificazione decondizionamento e meditazione nel "mondo di Osho" mi ha aiutato molto e ha messo il turbo alla meditazione quotidiana. Buona pratica a tutti namastè
RispondiElimina