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LE SCRITTURE DELLO YOGA: VEDA, VEDANTA E VEDANGA



Lo Yoga è essenzialmente pratica, la pratica dei Samadhi, ovvero una serie di modificazioni della mente che conducono ad una diversa percezione del realtà, fino all'identificazione, così almeno dicono  le scritture, con lo Spazio, con l'Universo, con la Divinità.

Per "Scritture"  si intende una serie di opere letterarie composte nel corso dei millenni, da yogin e filosofi, che appaiono talvolta come manuali teorici-pratici, altre come cronache di particolari realizzazioni, altre ancora come racconti mitici che avrebbero lo scopo di attivare le forze primarie della creazione nascoste (che sarebbero nascoste....) nel nostro inconscio.

In genere le scritture dello Yoga vengono suddivise in due grandi gruppi definiti Shruti e Smirti.


1) श्रुति śruti significa Orecchio, Audizione, Ascolto.
Nel Sanathana Dharma  ( o "Filosofia perenne", nome che si dà alle concezioni filosofiche su cui si basa  lo Yoga) śruti è sinonimo di Veda.

वेद veda sono quattro libri che rappresentano, anzi, per gli induisti  sono, il Brahman, l'essere supremo, il Dio senza forma degli antichi indiani.
Nella loro struttura i Veda rispecchierebbero il processo della manifestazione dell'Essere.

Ciascuno dei quattro veda è diviso in tre sezioni legate alle tre shakti, o energie primarie della Manifestazione: kriya, Iccha, Jnana, Azione, Desiderio e Conoscenza.

La prima sezione  di ciascun Veda è il Karma-Kanda (kriya shakti) costituita da Mantra e Brahmana (le formule e le azioni rituali)

La seconda sezione è Upasana-kanda (Iccha shakti) costituita dagli "Aranyaka".gli insegnamenti per gli eremiti, coloro che si ritiravano nella foresta a meditare.

La terza sezione è Jnana-Kanda (jnana shakti) costituita dalle upanishad, l'insieme degli insegnamenti scaturiti dalle realizzazioni degli yogin.

Mantra, Brahmana, Aranyaka, Upanishad a loro volta  legate a quattro condizioni o stadi dell'essere umano detti अश्रम aśrama (Bramacarin-studente, Grhasta -capofamiglia, Vanaprastha-Anacoreta, Samnyasin-rinunciatario) ed ai quattro fini dell'esistenza(dharma, artha, kama, moksha).

Per मन्त्र mantra si intende specificamente la raccolta di inni e sentenze che lo studente (brahmacarin)deve imparare a memoria con la giusta pronuncia, cadenza,intonazione.

Per ब्रह्मण brahmaṇa si intendono le prescrizioni per i riti e le cerimonie, la spiegazione dei mantra, cerimonie e le istruzioni che rendono i mantra "operativi" facendone uno strumento nelle mani del Capofamiglia o Grhasta.

Per आरण्य āraṇya - क ka (dove āraṇya significa nato nella foresta e ka, che significa "chi" qui sta per voce, trattato, libro) si intendono le prescrizioni per gli anacoreti, coloro che si ritirano nella foresta per risolvere tutti i desideri, e prepararsi ad abbandonare il mondo "sociale" con i suoi obblighi, regole affrontando quella "via a ritroso" che alcuni in tempi moderni, hanno definito Tantra.

Per उपनिषद् upaniṣad si intendono le istruzioni per i samnyasin, termine con cui si identificano spesso i "monaci erranti".
istruzioni che consentono di realizzare Moksha, l'illuminazione, sulla base delle esperienze degli yogin del passato.



2) स्मृति smṛti  significa invece memoria, tradizione, rimembranza e indica
 i testi "applicativi ed interpretativi dei Veda.
Lsmṛti è costituita  da sette gruppi di opere: upaveda, śāstra, vedanga, darśana, itihāsa, purāṇa, āgama,

Gli Upaveda sono manuali di applicazione dei Veda e naturalmente sono quattro, uno per ogni veda:

Ayur-veda riguarda la medicina e la fisiologia.

Dhamur-veda riguarda l'arte del tiro con l'arco e la strategia militare.

Stapatya-veda riguarda l'arte della spada e la costruzione dei strumenti meccanici,l'ingegneria e l'architettura.

Gandharva-veda riguarda l'arte del canto e della danza.



il secondo gruppo di opere della smṛti è costituito dagli शास्त्र śāstra ovvero le norme , le regole, gli ordinamenti (manavadharmasastra o legge di Manu regola la vita della società, natyasastra regola i comportamenti nel teatro, kama sastra i comportamenti nel campo dell'amore e del sesso ecc. ecc)


il terzo gruppo è costituito dai 6 Vedanga, ovvero i testi che insegnano le sei discipline indispensabili per comprendere i veda:

शिक्षा śikṣā,  la fonetica, le istruzioni per la fonazione e la pronuncia.

छान्दस chāndasa ovvero la prosodia, l'insegnamento della divisione in sillabe, il ritmo,l'accentazione, il metro,la cadenza del linguaggio.

व्याकरण vyākaraṇa , ovvero le regole grammaticali.
निरुक्त nirukta ovvero l'etimologia indiana, lo studio della simbologia delle singole sillabe ecc. ecc.

ज्योतिष jyotiṣa , ovvero astronomia e astrologia.

कल्प kalpa , lo studio dei rituali (e del tempo....).

il quarto gruppo è costituito dai 6 दर्शन darśana punti di vista filosofici ortodosii, ovvero i sei metodi interpretativi dei veda. gli Yogasutra di Patanjali, i karika di gaudapada, i commenti alle upanishad di Shamkara o Vyasa fanno parte dei darśana.

il quinto gruppo è quello dell' Epica ovvero इतिहास itihāsa ( che in realtà significa storia) ovvero ilMahabharata ( che comprende la baghavad gita) ed il ramayana.

il sesto gruppo è costituito dai पुराण purāṇa , che significa antico, e rappresenta la mitologia e la cosmogonia indiana (Vishnu Purana, Kalika Purana ecc).

Il settimo gruppo è costituito dagli आगम āgama  (più precisamente 
āgama  e nigama, a volta si chiamano con questi nomi anche i Vedache significa sia teoria  che strada d'accesso, e sono gli specifici insegnamenti per i tre gruppi di "fedeli" contemplati nel sanarhana dharma: sakta-vaisnava -saiva, ovvero devoti alla Dea, devoti a Vishnu e devoti a Shiva.

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