Alcuni maestri, parlando dei Guna, li descrivono come tendenze, dando loro una qualità. Tamas ad esempio sarebbe la tendenza all'immobilità, alla stasi ed è visto come qualcosa di negativo. Rajas sarebbe la tendenza all'azione, vera forza motrice della manifestazione e,per questo, causa di dolore. Sattva sarebbe il principio puro e onnipervadente, la fonte cui lo yogin dovrebbe tendere ai fini della liberazione. In realtà i guna sono per lo yoga, i "fili" (questo significa la parola Guna) con cui viene tessuta la stoffa della realtà. Pensare che l'uno sia positivo e l'altro negativo, o che si debba tendere verso uno anziché verso l'altro significa interpretare la filosofia indiana solo da un punto di vista dualistico. Anziché esaminare i singoli Guna, occorrerebbe, a i fini di una ricerca filosofica, cercare di comprendere cosa sono i loro "stati costitutivi" descritti da Patanjali negli Yoga Sutra. Cominciamo col dire che lo yoga è la pratica d...
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