Tratto da "TANTRA LA VIA DEL SESSO" - Ed. Aldenia, Firenze 2015, Parte II, Cap. IV e V.
ESERCIZI PER LA SENSIBILIZZAZIONE DEL PAVIMENTO PELVICO
In un certo senso possiamo dire che, per lo yoga, l’ano ha la capacità di attivare il cervelletto e la ghiandola pineale, il perineo la fontanella anteriore(1) e i genitali la ghiandola pituitaria.
Ma, per far questo, il praticante dovrà avere una padronanza assoluta dei muscoli del pavimento pelvico e del bacino. Accennerò adesso ad una pratica tradizionale di estrema importanza, Vajrolī mudrā.
Per praticare il tantrismo sessuale, come si è detto, è necessario avere una conoscenza non solo teorica dell’anatomia dell’ apparato genitale e del pavimento pelvico.
Il pavimento pelvico è una zona assai vasta che interessa il coccige, l’ano, la zona ischiatica e lo scroto (nelle donne la vagina) ed è divisa, più o meno, in tre piani di profondità crescente. Se si spinge con le dita a metà strada tra lo scroto e l’ano (tra la vagina e l’ano), si sente una cavità sottopelle che si può “attivare” con la respirazione, nel senso che si riempie inspirando e si svuota espirando.
E’ la zona della fascia pelvica i cui muscoli principali sono l’elevatore dell’ano e gli ischio-coccigei. L’elevatore dell’ano si estende dal pube alla zona del coccige (se si fa attenzione è possibile muovere il coccige in alto e in basso con delle piccole contrazioni della zona pubica). Il muscolo ischio-coccigeo è quello che fa spostare il coccige indietro durante l’evacuazione ed è “comandato” dai nervi provenienti dalla terza e dalla quarta vertebra sacrale.
Vajrolī mudrā, una delle pratiche preparatorie al rito sessuale, è una forma di allenamento dei muscoli del pavimento pelvico.
Tecnicamente è un Bandha, parola che significa “benda”, “fascia”, e nello yoga indica la contrazione di particolari catene muscolare. In questo caso si tratta di “tirar su” gli organi genitali, contraendo la zona dell’apparato urinario, come quando ci scappa la pipì.
Nella pratica vajrolī mudrā è collegata(2) ad altri due bandha:
mūla bandha che comporta la contrazione del perineo e asvini mudrā, nella quale l’attenzione è rivolta invece all’ano.
Nella figura sotto, con i numeri 1, 2 e 3 ho indicato i diversi punti di contrazione:
1 - vajrolī mudrā
2 - mūla bandha
3 - asvini mudrā
Vajrolī mudrā si pratica generalmente in posizione seduta, a gambe incrociate o in ginocchio, ma si può fare anche in piedi e nelle posizioni invertite la sua efficacia aumenta. Se l’esercizio è ben fatto i testicoli si muovono verso l’alto e verso il basso seguendo le fasi respiratorie. Col tempo si riuscirà a separare il movimento dei due testicoli e ad approfondire la tecnica fino a farli rientrare, nel corpo.
SAHAJOLI MUDRĀ
Nella donna la tecnica è identica, ma cambiano il nome, sahajoli mudrā, e il punto di applicazione, la clitoride. La parola sahajoli ha vari significati, ma secondo me potrebbe derivare da saha che vuol dire “insieme con”, e dalla radice jul del verbo jolayati che vuol dire “macinare”, “tritare”, “grattugiare”.
La donna che acquisisce la maestria nella sahajoli mudrā ha un tale controllo dei muscoli sottili da far ruotare a piacimento delle sfere, degli oggetti a forma cilindrica o piramidale e, naturalmente il pene, inseriti nella vagina. Questa mudrā viene utilizzata anche per imparare a risucchiare i liquidi all'interno del corpo. A volte nei testi si parla dell’aspirazione di acqua, latte e mercurio (!!!) con una specie di catetere, un tubo d’argento di 30, 36 centimetri che viene introdotto nell'uretra, ma sconsiglio vivamente di sperimentarla: c’è la possibilità di causare dei danni permanenti.
COME RICONOSCERE ED ISOLARE I MUSCOLI DELL’ANO, DEI GENITALI E DEL PERINEO
- Inspirando si prova a contrarre (tirar su verso l’alto) i muscoli dell’ano, espirando si rilassa. Se lo sfintere entra in azione senza coinvolgere genitali e perineo, si avverte un riflesso del movimento ai muscoli sacro lombari, ma non ai muscoli addominali.
- Viceversa contraendo in inspirazione la zona genitale si dovrà avvertire un riflesso ai muscoli addominali, ma non ai sacro lombari.
- Per ciò che riguarda il perineo, contraendo in inspirazione si dovrà avvertire solo un leggero spostamento verso l’interno dell’ombelico, come se ombelico e perineo si avvicinassero, senza nessun coinvolgimento, o quasi, di muscoli addominali e sacro-lombari.
Il lavoro di “isolation” deve essere accompagnato dalla visualizzazione della muscolatura sottile del pavimento pelvico. E per far questo è indispensabile procurarsi delle tavole anatomiche per studiarle e, se possibile per riprodurle a mano libera. Disegnare le posizioni, le ossa, i muscoli è un buon metodo per attivare la capacità di visualizzare.
Note:
(1) Esistono sei “fontanelle” nel cranio: la fontanella anteriore, all’incrocio delle ossa frontali e parietali., La piccola fontanella o fontanella posteriore, tra le ossa occipitali e parietali. Le due fontanelle dello Sfenoide . situate nella parte anteriore delle superfici laterali del cranio, tra il frontale, parietale, ossa sfenoide e temporale e le due fontanelle del mastoide tra le ossa occipitale, parietale e temporale
(2) La parola mudrā è femminile, come in genere lo sono tutti i termini che indicano delle tecniche “interiori”, come kriyā ( esercizio di visualizzazione e utilizzazione delle energie sottili)
.
ESERCIZI PER LA SENSIBILIZZAZIONE DEL PAVIMENTO PELVICO
In un certo senso possiamo dire che, per lo yoga, l’ano ha la capacità di attivare il cervelletto e la ghiandola pineale, il perineo la fontanella anteriore(1) e i genitali la ghiandola pituitaria.
Ma, per far questo, il praticante dovrà avere una padronanza assoluta dei muscoli del pavimento pelvico e del bacino. Accennerò adesso ad una pratica tradizionale di estrema importanza, Vajrolī mudrā.
Per praticare il tantrismo sessuale, come si è detto, è necessario avere una conoscenza non solo teorica dell’anatomia dell’ apparato genitale e del pavimento pelvico.
Il pavimento pelvico è una zona assai vasta che interessa il coccige, l’ano, la zona ischiatica e lo scroto (nelle donne la vagina) ed è divisa, più o meno, in tre piani di profondità crescente. Se si spinge con le dita a metà strada tra lo scroto e l’ano (tra la vagina e l’ano), si sente una cavità sottopelle che si può “attivare” con la respirazione, nel senso che si riempie inspirando e si svuota espirando.
E’ la zona della fascia pelvica i cui muscoli principali sono l’elevatore dell’ano e gli ischio-coccigei. L’elevatore dell’ano si estende dal pube alla zona del coccige (se si fa attenzione è possibile muovere il coccige in alto e in basso con delle piccole contrazioni della zona pubica). Il muscolo ischio-coccigeo è quello che fa spostare il coccige indietro durante l’evacuazione ed è “comandato” dai nervi provenienti dalla terza e dalla quarta vertebra sacrale.
Vajrolī mudrā, una delle pratiche preparatorie al rito sessuale, è una forma di allenamento dei muscoli del pavimento pelvico.
Tecnicamente è un Bandha, parola che significa “benda”, “fascia”, e nello yoga indica la contrazione di particolari catene muscolare. In questo caso si tratta di “tirar su” gli organi genitali, contraendo la zona dell’apparato urinario, come quando ci scappa la pipì.
Nella pratica vajrolī mudrā è collegata(2) ad altri due bandha:
mūla bandha che comporta la contrazione del perineo e asvini mudrā, nella quale l’attenzione è rivolta invece all’ano.
Nella figura sotto, con i numeri 1, 2 e 3 ho indicato i diversi punti di contrazione:
1 - vajrolī mudrā
2 - mūla bandha
3 - asvini mudrā
Fig.16 – Genitali maschili
Vajrolī mudrā si pratica generalmente in posizione seduta, a gambe incrociate o in ginocchio, ma si può fare anche in piedi e nelle posizioni invertite la sua efficacia aumenta. Se l’esercizio è ben fatto i testicoli si muovono verso l’alto e verso il basso seguendo le fasi respiratorie. Col tempo si riuscirà a separare il movimento dei due testicoli e ad approfondire la tecnica fino a farli rientrare, nel corpo.
SAHAJOLI MUDRĀ
Nella donna la tecnica è identica, ma cambiano il nome, sahajoli mudrā, e il punto di applicazione, la clitoride. La parola sahajoli ha vari significati, ma secondo me potrebbe derivare da saha che vuol dire “insieme con”, e dalla radice jul del verbo jolayati che vuol dire “macinare”, “tritare”, “grattugiare”.
La donna che acquisisce la maestria nella sahajoli mudrā ha un tale controllo dei muscoli sottili da far ruotare a piacimento delle sfere, degli oggetti a forma cilindrica o piramidale e, naturalmente il pene, inseriti nella vagina. Questa mudrā viene utilizzata anche per imparare a risucchiare i liquidi all'interno del corpo. A volte nei testi si parla dell’aspirazione di acqua, latte e mercurio (!!!) con una specie di catetere, un tubo d’argento di 30, 36 centimetri che viene introdotto nell'uretra, ma sconsiglio vivamente di sperimentarla: c’è la possibilità di causare dei danni permanenti.
Fig.17 – Genitali femminili
COME RICONOSCERE ED ISOLARE I MUSCOLI DELL’ANO, DEI GENITALI E DEL PERINEO
- Viceversa contraendo in inspirazione la zona genitale si dovrà avvertire un riflesso ai muscoli addominali, ma non ai sacro lombari.
- Per ciò che riguarda il perineo, contraendo in inspirazione si dovrà avvertire solo un leggero spostamento verso l’interno dell’ombelico, come se ombelico e perineo si avvicinassero, senza nessun coinvolgimento, o quasi, di muscoli addominali e sacro-lombari.
Il lavoro di “isolation” deve essere accompagnato dalla visualizzazione della muscolatura sottile del pavimento pelvico. E per far questo è indispensabile procurarsi delle tavole anatomiche per studiarle e, se possibile per riprodurle a mano libera. Disegnare le posizioni, le ossa, i muscoli è un buon metodo per attivare la capacità di visualizzare.
Note:
(1) Esistono sei “fontanelle” nel cranio: la fontanella anteriore, all’incrocio delle ossa frontali e parietali., La piccola fontanella o fontanella posteriore, tra le ossa occipitali e parietali. Le due fontanelle dello Sfenoide . situate nella parte anteriore delle superfici laterali del cranio, tra il frontale, parietale, ossa sfenoide e temporale e le due fontanelle del mastoide tra le ossa occipitale, parietale e temporale
(2) La parola mudrā è femminile, come in genere lo sono tutti i termini che indicano delle tecniche “interiori”, come kriyā ( esercizio di visualizzazione e utilizzazione delle energie sottili)
.
Commenti
Posta un commento