V - SAMADHI
(Tratto da TANTRA LA VIA DEL SESSO - Edizioni Aldenia, Firenze 2015 - Parte quinta, cap. V)
L'effervescenza dell'energia sessuale, che produce lo stato definito “il ruggito dello yogin”, può nascere solo dalla libertà. Il tantrico non ricerca il piacere, ma ne viene sorpreso. Con l'animo del fanciullo, o dell'artista, scopre la bellezza di un suono, di un colore, del volo di un gabbiano in maniera “tattile” e se ne stupisce. Questa specie di sinestesia e il divertito distacco che la accompagna,
sono trai sintomi di quella che viene chiamata Ascesa di Kuṇḍalinī,
Il suono dei cembali durante la meditazione o una pietanza gustosa vengono "sentiti" come una carezza o un soffio di vento. Probabilmente la danza e i corpi dei danzatori sono così frequenti nelle rappresentazioni pittoriche, nelle sculture e nella simbologia tantriche perché rendono visibile l'invisibile, quella carezza divina che sfiora il corpo e il cuore dello yogin nello stato di ānanda, in ogni momento della sua esistenza.
Paradossalmente l'espansione dei sensi causata dall'accumulo di energia sessuale porta all'assorbimento nel Sé.
La diversa "qualità" degli stimoli sensoriali, permette di penetrare l'essenza dell'oggetto che li provoca favorendo l'identificazione dello yogin con la percezione (azione del godere) e con l'oggetto percepito (oggetto di godimento): è questa l’esperienza che viene definita Samadhi.
Il suono dei cembali durante la meditazione o una pietanza gustosa vengono "sentiti" come una carezza o un soffio di vento. Probabilmente la danza e i corpi dei danzatori sono così frequenti nelle rappresentazioni pittoriche, nelle sculture e nella simbologia tantriche perché rendono visibile l'invisibile, quella carezza divina che sfiora il corpo e il cuore dello yogin nello stato di ānanda, in ogni momento della sua esistenza.
Paradossalmente l'espansione dei sensi causata dall'accumulo di energia sessuale porta all'assorbimento nel Sé.
La diversa "qualità" degli stimoli sensoriali, permette di penetrare l'essenza dell'oggetto che li provoca favorendo l'identificazione dello yogin con la percezione (azione del godere) e con l'oggetto percepito (oggetto di godimento): è questa l’esperienza che viene definita Samadhi.
Il Samadhi
è lo strumento che scioglie
i cinque veli della Grande Dea dell’Illusione.
Nello Yoga
ogni cosa nasce dallo Spazio Infinito.
La Dea
stessa è Spazio infinito, incomprensibile e incommensurabile, come l'Oceano senza
Sponde che bagna l'Isola delle Gemme, ma
l'Universo, per essere percepito, deve
avere delle misure.
Dallo Spazio
illimitato nasce, nella mente, lo spazio limitato dai punti cardinali (Est,
Ovest, Nord e Sud), dall' alto e dal basso.
È il primo velo di Māyā e viene generato dal desiderio della Dea di risvegliare il suo
Sposo.
La
limitazione è creazione.
Lo spazio
limitato contiene in sé una indefinita possibilità di architetture, generata
dal potere del desiderio, Iccha Śakti.
La continua
alternanza di pieno e vuoto e chiaro e scuro che chiamiamo esistenza è ritmo ed il ritmo è vibrazione.
Il seme di
tutte le vibrazioni, il primo suono potenzialmente udibile, ma ancora inespresso, è rappresentato nell’Isola
delle Gemme, dalle tre vocali A, I ed U.
La seconda
limitazione è la conoscenza, Vidyā,
la possibilità di udire il primo suono. È l' Aria che conduce la vibrazione da un luogo all'altro.
La dea prende
il nome di Jnana Śakti. Il Dio la
riconosce e la desidera con gli occhi,
con la pelle, con l'anima. Il desiderio si fa passione, raga, e la
passione è il Fuoco, il terzo velo limitante, radice dell'Azione, Kriyā Śakti.
Desiderio, Conoscenza,
Azione. La conoscenza nasce dal desiderio, l'azione dalla conoscenza, di fatto
l'Universo è creato: c'è un prima, il Dio che dorme un sonno senza sogni e c'è
un dopo, il Dio che dimentica se stesso nel corpo della Sposa.
Nasce allora
il Tempo, la quarta limitazione, il quarto velo della grande Dea.
Il Tempo è
il fiume che trascina i pensieri, le azioni e i loro frutti come fossero
ciottoli, o rami spezzati
Alcuni lo
chiamano inconscio.
È il Tempo a
creare la Terra e in ogni porzione di Terra si ritrova un po' di Spazio e di
Vento e di Fuoco e d'Acqua.
Pure l' uomo
è una porzione di Terra, ma racchiude in sé l'intera manifestazione.
Le orecchie,
la bocca la capacità di esprimersi sono figlie dello Spazio.
La pelle, le
mani, la voglia di conoscere, sono figlie dell'Aria.
Gli occhi, i
piedi, l'impulso ad andare da un luogo all'altro, sono figli del Fuoco.
La lingua, i
genitali, la volontà di creare sono figli dell'Acqua.
Quando i cinque
vāyu, la forza di coesione che tiene insieme la materia, abbandonano il
corpo, nel samadhi come nella morte,
tutto ritorna a prima dell'inizio e la Terra si fa Acqua, l'Acqua si fa Fuoco e
così via.
Come il moribondo,
lo yogin smette di percepire con
chiarezza il mondo esterno e sente, vede, tocca la furia degli elementi dentro
di sé.
La la
materia solIḍā diviene liquIḍā
e nell’estasi si sentono l'odore della Terra bagnata e il sapore dei fluidi
corporei.
Forma e
colore si scontrano, si fondono, si mutano l'una nell'altro.
La forza di
disgregazione consuma il corpo
dall'interno.
Si ascoltano
suoni dimenticati e meravigliosi.
Poi tutto
sfuma.
Dapprima
sono gli odori a farsi meno intensi, poi i sapori.
Poi si
smette di vedere.
Alla fine
non rimane che un suono, il suono della vita.
Il suono che
ci accompagna da sempre e che gli yogin percepiscono in meditazione. Ci si
aggrappa a quel suono e ci si fa strada nel vuoto.
E nel vuoto
si torna a vedere, ma si vede dentro.
Lo Spazio è
un uovo blu dai contorni indefiniti.
Al centro un
punto di luce bianca, accecante, luce che riempie e dà quiete.
Sa’ham ….
Io sono Lei, So'Ham...Io
sono Lui.
TABELLA
4 - RELAZIONI TRA VELI LIMITANTI, ELEMENTI E CAKRA
KAÑCUKA ,
VELI LIMITANTI
|
ELEMENTO
|
CAKRA
|
BIJA MANTRA
|
|||
ājňā cakra,“ruota del
comando”
|
ॐ
Oṃ
|
|||||
कला
kalā
(atomo)
LIMITAZIONE DELLO
SPAZIO
|
Spazio
आकाश ākāśa
|
Viśuddha
cakra, “ ruota di colui che è passato oltre”.
|
हं
Haṃ
|
|||
विद्या
vidyā
(scienza)
LIMITAZIONE DELLA
CONOSCENZA
|
Aria,
वायु vāyu
|
Anāhata cakra,“ruota del
suono non causato da colpi o battiti ”
|
यं
Yaṃ
|
|||
राग
rāga
(passione/desiderio/
colore)
LIMITAZIONE DELLA
PASSIONE
|
Fuoco
तेजस् tejas
|
Maṇipūra cakra, “ruota
della Città dei Gioielli”
|
रं
Raṃ
|
|||
काल
Kāla
(nero/spazio di
tempo/morte).
LIMITAZIONE DEL
TEMPO
|
Acqua,
आप āpa
|
Svādhiṣṭhāna
cakra, “ruota della vera dimora del sé o di kuṇḍalinī
|
वं
Vaṃ
|
|||
नियति
niyati
(destino)
LIMITAZIONE
DI CAUSA-EFFETTO
|
Terra,
पृथ्वी pṛthvī
|
Mūlādhāra cakra“ruota della radicedella lama o filo o pilastro” |
लं
Laṃ
|
TABELLA
5 - CORRISPONDENZE TRA ELEMENTI, ORGANI DI SENSO, ORGANI DI AZIONE
ELEMENTO
|
QUALITÀ
|
PERCEZIONE
|
AZIONE
|
ORGANO
DI
PERCEZIONE
|
ORGANO
DI AZIONE
|
Spazio
आकाश ākāśa
|
Suono
|
Udito
|
Parlare
|
Orecchio
|
Gola
|
Aria,
वायु vāyu
|
Tangibilità
|
Tatto
|
Afferrare
|
Pelle
|
Mano
|
Fuoco
तेजस् tejas
|
Luce/Colore
|
Vista
|
Muovere
|
Occhio
|
Piede
|
Acqua,
आप āpa
|
Sapore
|
Gusto
|
Generare
|
Lingua
|
Genitali
|
Terra,
पृथ्वी pṛthvī
|
Odore
|
Olfatto
|
Evacuare
|
Naso
|
Ano
|
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