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TANTRA LA VIA DEL SESSO
Aldenia Edizioni



Parte Prima -  Cap. VIII, "LA LUCERNA DELLO YOGA"

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VIII – LA LUCERNA DELLO YOGA
Se vogliamo trovare la descrizione delle vere tecniche sessuali tantriche non dobbiamo cercare nel Kāmasūtra o in compendi sull’Arte Amatoria, ma nei manuali di haṭhayoga 1.
Tra questi il più antico e il più diffuso è lo Haṭhayogapradīpikā che nella terza parte descrive , con una chiarezza devastante, le pratiche erotiche.Niente a che vedere con lo sfogo, divertito e divertente di Indrāṇī o con le evoluzioni acrobatiche degli amanti del Kāmasūtra: lo Haṭhayogapradīpikā (“la Lucerna dello Haṭhayoga”) parla esclusivamente di cosa fare, di come farlo e di quali effetti si debbano sperimentare.Le istruzioni sono così chiare e dirette che non lasciano spazio a nessuna interpretazione simbolica o allegorica.
Per darne un’idea ho scelto alcuni versi particolarmente espliciti (tratti da Haṭhayogapradīpikā III, 87-96):

“[...] Che l’uomo si alleni a risucchiare lo sperma anche dopo che è stato versato all’interno della vagina[...]”
“[...] Il vero yogin risucchia con il pene [...] sia lo sperma che i fluidi sessuali femminili [...]”
Nell’unione tantrica, il maschio deve prendere in sé l’energia femminile, anche attraverso i fluidi vaginali. Li deve assorbire sia tramite bocca e lingua, sia con il glande".




Il glande, anche se la maggior parte degli uomini lo ignora, ha la possibilità, di suggere i liquidi.

Gli yogin si allenano risucchiando, con leggere contrazioni dei muscoli sottili del pene, latte tiepido o acqua e miele
Altri muscoli da scoprire ed allenare sono quelli dell’ano.
Sono divisi in cinque zone (come le narici: il naso e l’ano sono collegati, per lo yoga) corrispondenti ai cinque elementi (Spazio, Aria, Fuoco, Acqua e Terra) e bisogna imparare a muoverli sia tutti insieme (centro) che separatamente (zona inferiore, superiore, lato destro e lato sinistro).
La sensibilizzazione dei muscoli del glande permette l’assorbimento degli umori femminili, quella dei muscoli dell’ano ci consentirà invece di condurre “fisicamente” l’energia in alto, lungo la colonna vertebrale.

“[...] Dopo aver fatto l’amore, i due amanti devono ungere i loro corpi con lo sperma e i fluidi vaginali mescolati insieme e rimanere seduti in pace a godersi la loro gioia [...]”




Gli yogin assorbono gli ormoni e le sostanze nutrienti dei liquidi genitali in tutte le maniere possibili: non uno sola goccia di sperma e di secrezioni vaginali come vedremo in un altro brano deve andare perduta. Non mi pare che ci sia molto spazio per la fantasia: gli yogin (femmina e maschio) dello Haṭhayogapradīpikā non fanno l’amore per procreare, passare il tempo o sperimentare nuovi metodi per godere: il loro fine è l’identificazione con la divinità e con l’Universo.

Per loro l’erotismo è Arte e Scienza insieme.
È un libro pazzesco lo Haṭhayogapradīpikā: le sue parole hanno il potere di disciogliere come neve al sole molti luoghi comuni sul Sesso, sullo Yoga e sulla Filosofia indiana, e leggerlo con attenzione significa entrare in un mondo per noi alieno, privo di tutti riferimenti ideologici e culturali su cui si fonda la società odierna, il Mondo del Tantra.

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