Non si può comprendere appieno lo sri yantra se non lo si considera per quello che è: una MACCHINA.
Una macchina volante, una specie di astronave che deve essere accesa/attivata.
I nove mandala (la cornice quadrata, il loto a sedici petali, il loto ad otto petali, il cerchio di 14 triangoli, i due cerchi a 10 triangoli, il cerchio a 8 triangoli,il kamakala e il bindu centrale) devono essere ruotati uno alla volta: per andare verso l'alto si usa come chiave di accensione il Kadi mantra (KA E I LA HRIM...)in spirale ascendente (dal quadrato al bindu), e per andare verso il basso si utilizza lo Hadi mantra (HA SA KA LA HRI) in spirale discendente (dal bindu al quadrato).
Fantascienza? Teorie bizzarre di una mente alterata?
Forse si, perché nel momento ci sono centinaia e centinaia di persone che praticano o hanno praticato i mantra dello sri Chakra e non si hanno notizie di persone che si siano avventurate nello spazio profondo grazie ad una rappresentazione grafica!
O forse no.
Per far muovere una macchina volante ci vuole del combustibile, un'energia, e questa energia non è né nel grafico, né nei mantra.
Il Grafico (o la rappresentazione tridimensionale) è la macchina, i mantra sono le chiavi di accensione, il combustibile è nel corpo, nell'energia nascosta nei chakra.
In altre parole prima per rendere i mantra in condizione di "agire" bisogna prima attivare le vibrazioni dei chakra.
Come si fa?
Prendiamo lo schema dei sei chakra (il settimo "è" lo sri yantra)
Come si vede su ogni petalo c'è inscritta una sillaba dell'alfabeto sanscrito.
E al centro di ogni Loto (pericarpo) ce ne è iscritta un'altra.
Sappiamo che ogni petalo è in realtà una nadi, un canale nel quale scorre una particolare energia.
immaginiamo che l'insieme dei petali dei sei chakra sia una tastiera.
Prima di praticare il kadi mantra o qualsiasi altro mantra, lo strumento andrà accordato.
Facciamo un esempio con il primo chakra, muladhara chakra.
Prima di tutto si visualizza il fiore, con i suoi quattro petali.
quindi si "risvegliano" le energie con la lettera centrale, visualizzando i suoi effetti su ogni petalo, in senso orario, dall'alto in basso:
OM YAM YAM YAM YAM OM.
La pratica sortirà l'effetto di sensibilizzare la zona fisica corrispondente al muladhara e di favorire la percezione delle energie sottili.
A questo punto "ACCORDIAMO LE NOTE".
Sempre partendo dal primo petalo in alto e in senso orario:
vam - śam (sciam con la lingua sul palato) - ṣam (sciam con la lingua vicino ai denti) - sam - OM
Procedendo nella stessa maniera per i primi cinque chakra (visualizzazione, OM + il suono centrale del chakra ripetuto per ogni petalo+ OM + le lettere dei singoli petali + OM) e riattivandolo tutte insieme nel Chakra della fronte ( per tre volteOm - haṃ - kṣaṃ) alla fine avremo ACCORDATO LA TASTIERA .
L'effetto sarà un particolare stato fisico, una condizione di CALMA EFFERVESCENZA dovuta alla attivazione dei RAGGI DELLA CREAZIONE, o Marici celati in ogni chakra.
I marici sono 360 in tutto e sono disposti in questa maniera:
56 risuonano al mūlādhāra cakra, il plesso del perineo;
62 allo svadhiṣṭhāna cakra, plesso dei genitali;
52 al maṇipūra cakra, plesso dell’ombelico;
54 allo anāhata cakra, plesso del cuore;
72 al viśuddha cakra, plesso della gola;
64 allo ājñā cakra, plesso della fronte;
Risvegliarli significa avere la possibilità di attivare i mantra.
Vediamo come....
Prendiamo il kadi mantra (ka e ī la hrīm - ha sa ka ha la hrīm - sa ka la hrīm): il primo verso dedicato a kuṇḍalinī di Fuoco, viene spiegato così:
ka è
śiva/luna;
e è śakti/fuoco;
ī è kāma/sole;
la è kṣiti/terra nel senso di casa, patria;
hrīm è Durga nella forma di kuṇḍalinī.
durante la recitazione i tre versi del kadi mantra, vengono "localizzati" nella forma geometrica, in altre parole le sillabe vengono fatte "girare" sulle linee, i triangoli e i punti.
I nove mandala (la cornice quadrata, il loto a sedici petali, il loto ad otto petali, il cerchio di 14 triangoli, i due cerchi a 10 triangoli, il cerchio a 8 triangoli,il kamakala e il bindu centrale) devono essere ruotati uno alla volta: per andare verso l'alto si usa come chiave di accensione il Kadi mantra (KA E I LA HRIM...)in spirale ascendente (dal quadrato al bindu), e per andare verso il basso si utilizza lo Hadi mantra (HA SA KA LA HRI) in spirale discendente (dal bindu al quadrato).
Fantascienza? Teorie bizzarre di una mente alterata?
Forse si, perché nel momento ci sono centinaia e centinaia di persone che praticano o hanno praticato i mantra dello sri Chakra e non si hanno notizie di persone che si siano avventurate nello spazio profondo grazie ad una rappresentazione grafica!
O forse no.
Per far muovere una macchina volante ci vuole del combustibile, un'energia, e questa energia non è né nel grafico, né nei mantra.
Il Grafico (o la rappresentazione tridimensionale) è la macchina, i mantra sono le chiavi di accensione, il combustibile è nel corpo, nell'energia nascosta nei chakra.
In altre parole prima per rendere i mantra in condizione di "agire" bisogna prima attivare le vibrazioni dei chakra.
Come si fa?
Prendiamo lo schema dei sei chakra (il settimo "è" lo sri yantra)
VI CAKRA
FRONTE:
BIJA MANTRA ॐ auṁ
PETALI
हं haṃ - क्षं kṣaṃ
V CAKRA
GOLA:
BIJA MANTRA हं haṃ
PETALI
अं aṃ - आं āṃ - इं iṃ - ईं īṃ - उं uṃ - ऊं ūṃ - ऋं ṛṃ - ॠं ṝṃ
ऌं ḷṃ - ॡं ḹṃ - एं eṃ - ऐं aiṃ - ओं oṃ - औं auṃ - अ°aṁ - अः aḥ
IV CAKRA
CUORE:
BIJA MANTRA यं yaṃ
PETALI
क ka - ख kha - ग ga - घ gha - ङ ṅa
च ca - छ cha -ज ja - झ jha ञ ña
ट ṭa - ठ ṭha
III CAKRA
OMBELICO:
BIJA MANTRA रं raṃ
PETALI
ड ḍa - ढ ḍha - ण ṇa
त ta - थ tha - द da - ध dha - न na
प pa - फ pha
II CAKRA
GENITALI:
BIJA MANTRA वं vaṃ
PETALI
ब ba - भ bha - म ma
य ya - र ra - ल la -
I CAKRA
PERINEO:
BIJA MANTRA ळं ḻaṃ
PETALI
व va
श śa - ष ṣa - स sa
Come si vede su ogni petalo c'è inscritta una sillaba dell'alfabeto sanscrito.
E al centro di ogni Loto (pericarpo) ce ne è iscritta un'altra.
Sappiamo che ogni petalo è in realtà una nadi, un canale nel quale scorre una particolare energia.
immaginiamo che l'insieme dei petali dei sei chakra sia una tastiera.
Prima di praticare il kadi mantra o qualsiasi altro mantra, lo strumento andrà accordato.
Facciamo un esempio con il primo chakra, muladhara chakra.
PERINEO:
BIJA MANTRA ळं ḻaṃ
PETALI
व va - श śa - ष ṣa - स sa
Prima di tutto si visualizza il fiore, con i suoi quattro petali.
quindi si "risvegliano" le energie con la lettera centrale, visualizzando i suoi effetti su ogni petalo, in senso orario, dall'alto in basso:
OM YAM YAM YAM YAM OM.
La pratica sortirà l'effetto di sensibilizzare la zona fisica corrispondente al muladhara e di favorire la percezione delle energie sottili.
A questo punto "ACCORDIAMO LE NOTE".
Sempre partendo dal primo petalo in alto e in senso orario:
vam - śam (sciam con la lingua sul palato) - ṣam (sciam con la lingua vicino ai denti) - sam - OM
Procedendo nella stessa maniera per i primi cinque chakra (visualizzazione, OM + il suono centrale del chakra ripetuto per ogni petalo+ OM + le lettere dei singoli petali + OM) e riattivandolo tutte insieme nel Chakra della fronte ( per tre volteOm - haṃ - kṣaṃ) alla fine avremo ACCORDATO LA TASTIERA .
L'effetto sarà un particolare stato fisico, una condizione di CALMA EFFERVESCENZA dovuta alla attivazione dei RAGGI DELLA CREAZIONE, o Marici celati in ogni chakra.
I marici sono 360 in tutto e sono disposti in questa maniera:
56 risuonano al mūlādhāra cakra, il plesso del perineo;
62 allo svadhiṣṭhāna cakra, plesso dei genitali;
52 al maṇipūra cakra, plesso dell’ombelico;
54 allo anāhata cakra, plesso del cuore;
72 al viśuddha cakra, plesso della gola;
64 allo ājñā cakra, plesso della fronte;
Risvegliarli significa avere la possibilità di attivare i mantra.
Vediamo come....
Prendiamo il kadi mantra (ka e ī la hrīm - ha sa ka ha la hrīm - sa ka la hrīm): il primo verso dedicato a kuṇḍalinī di Fuoco, viene spiegato così:
e è śakti/fuoco;
ī è kāma/sole;
la è kṣiti/terra nel senso di casa, patria;
hrīm è Durga nella forma di kuṇḍalinī.
Se osserviamo la "tastiera" vedremo che ka "risuona al primo petalo, dall'alto in senso orario, del chakra del cuore, e all'undicesimo petalo del chakra della gola, ī al quarto petalo del chakra della gola, la al sesto petalo del chakra dei genitali. Per ciò che riguarda hrīm dobbiamo scomporlo in ha, petalo di destra del chakra della fronte, ra, quinto petalo del chakra dei genitali, ī, quarto petalo del chakra della gola...
Si tratta di una melodia suonata sulla tastiera dei petali dei chakra, un percorso preciso che, se ripetuto, ad esempio, 108 volte, produrrà energia.
In pratica, a livello sottile, si ha il medesimo effetto che a livello grossolano sarà prodotto dallo sfregamento ripetuto dei palmi delle mani: si produce energia sotto forma di calore.
nella pratica della sri vidya il mantra viene ripetuto per ogni mandala dello sri yantra (quadrato, loto a sedici petali, loto ad otto petali, mandala dei 14 triangoli, mandala esterno dei 10 triangoli, mandala interno dei dieci triangoli, mandala degli 8 triangoli, kamakala e bindu).
durante la recitazione i tre versi del kadi mantra, vengono "localizzati" nella forma geometrica, in altre parole le sillabe vengono fatte "girare" sulle linee, i triangoli e i punti.
Vediamo il significato dei singoli versi:
Il primo verso è kundalini di fuoco e indica la meta della pratica: un movimento in direzione oraria
del KAMAKALA , una inversione del suo movimento "naturale"
per"tornare a casa".
In pratica si accende il mandala, facendolo ruotare.
Col secondo verso, dedicato a kuṇḍalinī di Sole, in cui
ha è ravi/dio del sole e "nadi di destra"del corpo umano;
sa è śītakiraṇa/luna, ma anche "colei che irradia fresco", le "nadi di sinistra del corpo umano";
ka è smāra, parola che indica il desiderio di appartenenza al dio dell'Amore;
ha è haṃsa/cigno cosmico che rappresenta i due lati del KAMAKALA: haṃ (suono del lato "solare", destra) e saḥ (suono del lato "lunare" sinistra);
la è śakra, altro nome di jyeṣṭha una delle tre dee del triangolo centrale dello sri yantra corrispondente a LAKSHMI e alla lettera "U" (le altre sono VAMA/SARASVATI , "A", e RAUDRI/PARVATI "I") si osserva la rotazione e se ne percepiscono i riflessi sul corpo fisico
Con l'ultimo verso, in cui:
sa è para che sta per parabrahman o adi paraśakti e ci rimanda al nodo delmuladhara cakra, dove risiede la kuṇḍalinī dormiente e nel quale, simbolicamente, per il gioco di specchi della manifestazione, è contenuto lo yoni lingam che compare al vertice dello sri yantra;
ka è mara che qui é la forma terrifica di śiva detta rudra e, nel buddismo tibetano, mahākāla, e ci indica il "nodo della fronte", o meglio il palato molle, terzo nodo del corpo e dimora di rudra.
La infine è Hari/viṣṇu ad indicare il cuore, ultima destinazione di kuṇḍalinī dopo la sua "risalita",
Col secondo verso, dedicato a kuṇḍalinī di Sole, in cui
ha è ravi/dio del sole e "nadi di destra"del corpo umano;
sa è śītakiraṇa/luna, ma anche "colei che irradia fresco", le "nadi di sinistra del corpo umano";
ka è smāra, parola che indica il desiderio di appartenenza al dio dell'Amore;
ha è haṃsa/cigno cosmico che rappresenta i due lati del KAMAKALA: haṃ (suono del lato "solare", destra) e saḥ (suono del lato "lunare" sinistra);
la è śakra, altro nome di jyeṣṭha una delle tre dee del triangolo centrale dello sri yantra corrispondente a LAKSHMI e alla lettera "U" (le altre sono VAMA/SARASVATI , "A", e RAUDRI/PARVATI "I") si osserva la rotazione e se ne percepiscono i riflessi sul corpo fisico
Con l'ultimo verso, in cui:
sa è para che sta per parabrahman o adi paraśakti e ci rimanda al nodo delmuladhara cakra, dove risiede la kuṇḍalinī dormiente e nel quale, simbolicamente, per il gioco di specchi della manifestazione, è contenuto lo yoni lingam che compare al vertice dello sri yantra;
ka è mara che qui é la forma terrifica di śiva detta rudra e, nel buddismo tibetano, mahākāla, e ci indica il "nodo della fronte", o meglio il palato molle, terzo nodo del corpo e dimora di rudra.
La infine è Hari/viṣṇu ad indicare il cuore, ultima destinazione di kuṇḍalinī dopo la sua "risalita",
si sbloccano i nodi (granthi) del corpo fisico e ci si abbandona alla rotazione contemporanea della "macchina" Sri Yantra e del corpo sottile.
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