Fine maggio.
Sera.
Con Roberta stiamo chiudendo la palestra.
Ci fermiamo un attimo a guardare le tracce del tramonto.
Il cielo di Roma è ancora rosso, là in fondo.
Un bel rosso acceso.
Bello.
Lei arriva, di corsa, respiro pesante.
Potrebbe avere quindici, sedici anni.
Le occhiaie scure stonano con il viso d'angelo.
Roberta le dà un bicchier d'acqua.
Piano piano si calma, balbetta qualcosa, dice che è tutto ok.
Il mio ennesimo viaggetto verso l'inferno degli umani è cominciato così, con un tramonto ed una ragazzina in fuga.
Polizia e carabinieri non possono far niente, dicono, si è scoperto che l'angelo con le occhiaie è maggiorenne e se non c'è fragranza di reato....
I centri d'ascolto ascoltano, si, ma con la segreteria telefonica.
le parrocchie sono deserte.
A tarda notte qualche spirito benigno ci fa incontrare M. una suora indiana.("Che ci fa una suora indiana in mezzo alla strada all'una di notte, sul raccordo anulare?").
Suor M. Si prende cura dell'angelo con le occhiaie, l'affida alle suore di madre Teresa.
Per qualche giorno starà al sicuro.
La mattina dopo mi sveglio di buon umore, ma dura poco.
Dai un'occhiata all'inferno dei viventi, una sola occhiata, e decine, centinaia di mani ti si aggrapperanno addosso in cerca di aiuto e le grida di dolore, troppo flebili per orecchie umane, ti risuonano nel cuore, straziandolo.
L'angelo con le occhiaie non è un caso raro.
Sono molte le ragazzine violentate e sfruttate da chi dovrebbe amarle e proteggerle.
Molte di più di quanto potessi immaginare.
Parlando con un sacerdote, S. ed un amico yogin, G. (che quasi per caso si è scoperto terapeuta), ho scoperto che almeno (ALMENO!!!) una donna su tre è stata oggetto di abusi sessuali nell'infanzia.
Le più sfortunate vengono vendute al miglior offerente.
Per le altre la vita si trasformerà comunque in una lotta contro l'universo maschile e, soprattutto, contro se stesse.
Non ne parlo spesso, ma sono un iniziato di Tara, un devoto della Dea.
Per me la Divinità è ovunque, ma è attraverso il corpo, la voce, il gesto della Donna che ci offre la possibilità di darLe una sbirciatina da vicino. La Donna "è" la Dea" e come tale va onorata, amata, rispettata.
Fino a poche settimane fa pensavo che i casi di bambine abusate da padri, zii e nonni fossero rari, qualche pazzo ci può stare.
Basterebbe scoprirli e curarli prima che facciano troppo del male, mi dicevo.
Adesso ho scoperto che è quasi la normalità.
Non si tratta quasi mai di violenza fisica, ma di qualcosa di molto più subdolo, invitano la bambina a giocare alla donna, a fare la brava, la gratificano con i sorrisi se accetta l'inaccettabile, e la puniscono con l'indifferenza o lo sguardo offeso se rifiuta.
Nelle donne adulte gli effetti di questi abusi "non violenti" (tra virgolette, che sempre di violenza si tratta) sono devastanti: hanno un rapporto insano con i partner e, in corpi, spesso in apparenza sani, nascondono blocchi fisici mostruosi.
Quando è un padre, uno zio o un nonno a tradire la tua fiducia, ti trovi a dover odiare chi ami, e la bambina risolve questo conflitto, mi dice G., impedendo fisicamente l'espressione delle emozioni, con una serie di "nodi" e contratture, facilmente riconoscibili.
Sempre gli stessi "nodi" e contratture, nel 99% dei casi.
Spero che G.sbagli.
In tanti anni di insegnamento ho riscontrato molto spesso, quegli stessi blocchi che mi ha descritto, in molte donne.
Non mi è mai passato nemmeno per l'anticamera del cervello di ricercare l cause in esperienze tanto traumatiche.
E non credo proprio di aver usato quel genere di comprensione e amorevole attenzione che certi casi richiederebbero.
Sono un po' angosciato, l'angelo con le occhiaie mi ha trascinato in un mondo oscuro di cui ignoravo o volevo ignorare l'esistenza: l'inferno quotidiano di donne cui la violenza maschile impedisce di essere intere.
E se penso che, forse, molte di loro, negli anni passati mi hanno chiesto, invano, di aiutarle l'angoscia aumenta.
A che serve tutta la mia conoscenza dello yoga, dei soffi vitali, delle tecniche respiratorie se non sono in neppure in grado di intuire i motivi profondi di certi problemi energetici e posturali?
Si, spero proprio che G. lo yogin terapeuta, ed S., il sacerdote, si sbaglino.
Se almeno un terzo delle bambine ha subito abusi sessuali nella casa di famiglia, significa, ovviamente che almeno un terzo dei padri, zii, nonni ha abusato di loro.
Non riesco neppure tanto ad arrabbiarmi, Di certo provo vergogna.
Ogni bambina è la Dea incarnata, una Donna intera, e uomini simili a me , quando non la uccidono o non ne vendono la carne al miglior offerente, le tagliano le ali.
Che vergogna!
Sera.
Con Roberta stiamo chiudendo la palestra.
Ci fermiamo un attimo a guardare le tracce del tramonto.
Il cielo di Roma è ancora rosso, là in fondo.
Un bel rosso acceso.
Bello.
Lei arriva, di corsa, respiro pesante.
Potrebbe avere quindici, sedici anni.
Le occhiaie scure stonano con il viso d'angelo.
Roberta le dà un bicchier d'acqua.
Piano piano si calma, balbetta qualcosa, dice che è tutto ok.
Il mio ennesimo viaggetto verso l'inferno degli umani è cominciato così, con un tramonto ed una ragazzina in fuga.
Polizia e carabinieri non possono far niente, dicono, si è scoperto che l'angelo con le occhiaie è maggiorenne e se non c'è fragranza di reato....
I centri d'ascolto ascoltano, si, ma con la segreteria telefonica.
le parrocchie sono deserte.
A tarda notte qualche spirito benigno ci fa incontrare M. una suora indiana.("Che ci fa una suora indiana in mezzo alla strada all'una di notte, sul raccordo anulare?").
Suor M. Si prende cura dell'angelo con le occhiaie, l'affida alle suore di madre Teresa.
Per qualche giorno starà al sicuro.
La mattina dopo mi sveglio di buon umore, ma dura poco.
Dai un'occhiata all'inferno dei viventi, una sola occhiata, e decine, centinaia di mani ti si aggrapperanno addosso in cerca di aiuto e le grida di dolore, troppo flebili per orecchie umane, ti risuonano nel cuore, straziandolo.
L'angelo con le occhiaie non è un caso raro.
Sono molte le ragazzine violentate e sfruttate da chi dovrebbe amarle e proteggerle.
Molte di più di quanto potessi immaginare.
Parlando con un sacerdote, S. ed un amico yogin, G. (che quasi per caso si è scoperto terapeuta), ho scoperto che almeno (ALMENO!!!) una donna su tre è stata oggetto di abusi sessuali nell'infanzia.
Le più sfortunate vengono vendute al miglior offerente.
Per le altre la vita si trasformerà comunque in una lotta contro l'universo maschile e, soprattutto, contro se stesse.
Non ne parlo spesso, ma sono un iniziato di Tara, un devoto della Dea.
Per me la Divinità è ovunque, ma è attraverso il corpo, la voce, il gesto della Donna che ci offre la possibilità di darLe una sbirciatina da vicino. La Donna "è" la Dea" e come tale va onorata, amata, rispettata.
Fino a poche settimane fa pensavo che i casi di bambine abusate da padri, zii e nonni fossero rari, qualche pazzo ci può stare.
Basterebbe scoprirli e curarli prima che facciano troppo del male, mi dicevo.
Adesso ho scoperto che è quasi la normalità.
Non si tratta quasi mai di violenza fisica, ma di qualcosa di molto più subdolo, invitano la bambina a giocare alla donna, a fare la brava, la gratificano con i sorrisi se accetta l'inaccettabile, e la puniscono con l'indifferenza o lo sguardo offeso se rifiuta.
Nelle donne adulte gli effetti di questi abusi "non violenti" (tra virgolette, che sempre di violenza si tratta) sono devastanti: hanno un rapporto insano con i partner e, in corpi, spesso in apparenza sani, nascondono blocchi fisici mostruosi.
Quando è un padre, uno zio o un nonno a tradire la tua fiducia, ti trovi a dover odiare chi ami, e la bambina risolve questo conflitto, mi dice G., impedendo fisicamente l'espressione delle emozioni, con una serie di "nodi" e contratture, facilmente riconoscibili.
Sempre gli stessi "nodi" e contratture, nel 99% dei casi.
Spero che G.sbagli.
In tanti anni di insegnamento ho riscontrato molto spesso, quegli stessi blocchi che mi ha descritto, in molte donne.
Non mi è mai passato nemmeno per l'anticamera del cervello di ricercare l cause in esperienze tanto traumatiche.
E non credo proprio di aver usato quel genere di comprensione e amorevole attenzione che certi casi richiederebbero.
Sono un po' angosciato, l'angelo con le occhiaie mi ha trascinato in un mondo oscuro di cui ignoravo o volevo ignorare l'esistenza: l'inferno quotidiano di donne cui la violenza maschile impedisce di essere intere.
E se penso che, forse, molte di loro, negli anni passati mi hanno chiesto, invano, di aiutarle l'angoscia aumenta.
A che serve tutta la mia conoscenza dello yoga, dei soffi vitali, delle tecniche respiratorie se non sono in neppure in grado di intuire i motivi profondi di certi problemi energetici e posturali?
Si, spero proprio che G. lo yogin terapeuta, ed S., il sacerdote, si sbaglino.
Se almeno un terzo delle bambine ha subito abusi sessuali nella casa di famiglia, significa, ovviamente che almeno un terzo dei padri, zii, nonni ha abusato di loro.
Non riesco neppure tanto ad arrabbiarmi, Di certo provo vergogna.
Ogni bambina è la Dea incarnata, una Donna intera, e uomini simili a me , quando non la uccidono o non ne vendono la carne al miglior offerente, le tagliano le ali.
Che vergogna!
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